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RIVAROXABAN DOC*56CPR 2,5MG

RIVAROXABAN DOC*56CPR 2,5MG

DOC GENERICI Srl
minsan: 049651019
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AVVERTENZE
Nei pazienti con SCA, l'efficacia e la sicurezza di rivaroxaban 2,5 mgdue volte al giorno sono state studiate in associazione con gli agenti antipiastrinici ASA da solo o ASA piu' clopidogrel/ticlopidina. Neipazienti con CAD/PAD ad alto rischio di eventi ischemici, l'efficaciae la sicurezza di rivaroxaban 2,5 mg due volte al giorno sono state studiate in associazione con ASA. Nei pazienti recentemente sottoposti aprocedura di rivascolarizzazione dell'arto inferiore per PAD sintomatica, l'efficacia e la sicurezza di rivaroxaban 2,5 mg due volte al giorno sono state studiate in associazione con gli agenti antipiastriniciASA da solo o ASA piu' clopidogrel a breve termine. Laddove necessaria, la doppia terapia antipiastrinica con clopidogrel deve essere a breve termine; la doppia terapia antipiastrinica a lungo termine deve essere evitata (vedere paragrafo 5.1). Il trattamento in associazione conaltri agenti antipiastrinici, ad es. prasugrel o ticagrelor, non e' stato studiato e non e' raccomandato. Si raccomanda la sorveglianza clinica secondo la prassi usuale nel paziente in terapia anticoagulante per l'intera durata del trattamento. Rischio emorragico: come con gli altri anticoagulanti, i pazienti che assumono Rivaroxaban DOC devono essere attentamente monitorati in relazione ai segni di sanguinamento. Si raccomanda di usarlo con cautela in condizioni di aumentato rischiodi emorragia. La somministrazione di Rivaroxaban DOC dev'essere sospesa in caso di grave emorragia (vedere paragrafo 4.9). Negli studi clinici i sanguinamenti della mucosa (ad es. epistassi sanguinamenti gengivali, gastrointestinali e genito-urinari, compresi sanguinamenti vaginali anomali o mestruazioni piu' abbondanti) e l'anemia sono stati segnalati piu' frequentemente durante il trattamento a lungo termine con rivaroxaban in aggiunta a una terapia antipiastrinica singola o doppia.Percio', oltre ad un'adeguata sorveglianza clinica, puo' essere importante, se ritenuto opportuno, effettuare dei controlli di laboratorio su emoglobina/ematocrito per rilevare dei sanguinamenti occulti e quantificare la rilevanza clinica dei sanguinamenti evidenti. Diverse sottopopolazioni di pazienti, descritte di seguito in dettaglio, hanno un rischio emorragico aumentato. Pertanto, l'uso di Rivaroxaban DOC in associazione a una doppia terapia antipiastrinica in pazienti notoriamente a maggior rischio di sanguinamento deve essere valutato in considerazione del beneficio in termini di prevenzione di eventi aterotrombotici. Inoltre, tali pazienti devono essere sottoposti ad attento monitoraggio per la comparsa di segni e sintomi di complicanze emorragiche e anemia dopo l'inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.8). Una riduzione dell'emoglobina o della pressione arteriosa di origine sconosciutadeve indurre a ricercare un focolaio emorragico. Anche se il trattamento con rivaroxaban non richiede il monitoraggio continuo dell'esposizione, la misurazione dei livelli di rivaroxaban con un dosaggio quantitativo calibrato anti- fattore Xa puo' essere utile in situazioni eccezionali, quando la conoscenza dell'esposizione a rivaroxaban puo' essere d'aiuto nel prendere una decisione clinica, come nei casi di sovradosaggio e di chirurgia d'emergenza (vedere paragrafi 5.1 e 5.2). Compromissione renale: nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 mL/min), i livelli plasmatici di rivaroxabanpossono aumentare in misura significativa (in media 1,6 volte), e questo puo' aumentare il rischio emorragico. Rivaroxaban DOC deve essereusato con cautela nei pazienti con clearance della creatinina compresafra 15 e 29 mL/min. Non e' raccomandato l'uso nei pazienti con clearance della creatinina < 15 mL/min (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Nei pazienti con moderata compromissione renale (clearance della creatinina 30 - 49 mL/min) che stanno assumendo altri medicinali che aumentano laconcentrazione plasmatica di rivaroxaban, Rivaroxaban DOC deve essereusato con cautela (vedere paragrafo 4.5). Interazioni con altri medicinali: l'uso di Rivaroxaban DOC non e' raccomandato nei pazienti in trattamento concomitante con antimicotici azolici per via sistemica (quali ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo e posaconazolo) o inibitoridelle proteasi dell'HIV (ad es. ritonavir). Questi principi attivi sono potenti inibitori del CYP3A4 e della P-gp e possono pertanto aumentare le concentrazioni plasmatiche di rivaroxaban in misura clinicamente rilevante (in media 2,6 volte): cio' puo' essere causa di un aumentodel rischio emorragico (vedere paragrafo 4.5). Usare cautela se i pazienti sono trattati congiuntamente con medicinali che influiscono sull'emostasi, come i medicinali anti- infiammatori non steroidei (FANS),l'acido acetilsalicilico (ASA) e gli antiaggreganti piastrinici o gliinibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (selective serotonin reuptake inhibitors, SSRI) e gli inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (serotonin norepinephrine reuptake inhibitors, SNRI). Per i pazienti a rischio di ulcera dell'apparato gastrointestinale puo' essere preso in considerazione un idoneo trattamento profilattico (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). I pazienti trattati con Rivaroxaban DOC e agenti antipiastrinici devono ricevere un trattamento concomitante con FANS solo se il beneficio supera il rischio emorragico.Altri fattori di rischio emorragico. Come con altri antitrombotici, rivaroxaban non e' raccomandato nei pazienti ad aumentato rischio emorragico, come in caso di: disturbi emorragici congeniti o acquisiti; ipertensione arteriosa grave non controllata; altra malattia gastrointestinale senza ulcerazione attiva che puo' potenzialmente portare a complicanze emorragiche (per esempio malattia infiammatoria intestinale, esofagite, gastrite e malattia da reflusso gastroesofageo); retinopatiavascolare; bronchiectasia o anamnesi di emorragia polmonare. Deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con SCA e CAD/PAD: >= 75 anni di eta' se somministrato insieme con il solo ASA o con ASA piu' clopidogrel o ticlopidina. Il rapporto beneficio-rischio del trattamento deveessere valutato regolarmente su base individuale; con peso corporeo ridotto (< 60 kg) se somministrato insieme con il solo ASA o con ASA piu' clopidogrel o ticlopidina; pazienti CAD con grave scompenso cardiaco sintomatico. I dati dello studio indicano che tali pazienti possonoottenere un beneficio minore dal trattamento con rivaroxaban (vedere paragrafo 5.1). Pazienti con cancro: pazienti con malattia maligna possono essere contemporaneamente a piu' alto rischio di sanguinamento e trombosi. In pazienti con cancro in fase attiva, il beneficio individuale del trattamento antitrombotico deve essere valutato rispetto al rischio di sanguinamento, in relazione a sede del tumore, terapia antineoplastica e stadio della malattia.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Agenti antitrombotici, inibitore diretto del fattore Xa.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; emorragie clinicamente significative inatto; lesioni o condizioni tali da costituire un rischio significativodi sanguinamento maggiore. Queste possono includere ulcerazione gastrica recente o in corso, presenza di neoplasie maligne ad alto rischiodi sanguinamento, recente traumatismo cerebrale o spinale, recente intervento chirurgico cerebrale, spinale od oftalmico, recente emorragiaintracranica, varici esofagee accertate o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari o disfunzioni vascolari maggiori a livello intraspinale o intracerebrale; trattamento concomitante con altri anticoagulanti, come le eparine non frazionate, le eparine a basso pesomolecolare (enoxaparina, dalteparina, ecc.), i derivati dell'eparina(fondaparinux, ecc.), gli anticoagulanti orali (warfarin, dabigatran etexilato, apixaban, ecc.), tranne nel caso specifico di cambiamento diterapia anticoagulante (vedere paragrafo 4.2) o quando le eparine nonfrazionate siano somministrate a dosi necessarie per mantenere in efficienza un catetere centrale aperto, venoso o arterioso (vedere paragrafo 4.5); trattamento concomitante della SCA con terapia antipiastrinica in pazienti con pregresso ictus o attacco ischemico transitorio (transient ischaemic attack, TIA) (vedere paragrafo 4.4); trattamento concomitante di CAD/PAD con ASA in pazienti con pregresso ictus emorragico o lacunare, o ictus di qualsiasi tipo nel mese precedente (vedere paragrafo 4.4); patologie epatiche associate a coagulopatia e rischio emorragico clinicamente significativo, compresi i pazienti cirrotici conChild Pugh B e C (vedere paragrafo 5.2); gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).
DENOMINAZIONE
RIVAROXABAN DOC 2,5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: sodio laurilsolfato, lattosio, poloxamer 188,cellulosa microcristallina (E460), croscarmellosa sodica, magnesio stearato (E470b), silice colloidale anidra (E551). Film di rivestimento:ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), macrogol 400 (E1521), ferro ossido giallo (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Sintesi del profilo di sicurezza: la sicurezza di rivaroxaban e' statadeterminata in tredici studi pivotal di fase III. Complessivamente sono stati esposti a rivaroxaban 69.608 pazienti adulti in diciannove studi di fase III e 488 pazienti pediatrici in due studi di fase II e due studi di fase III. Le reazioni avverse segnalate piu' comunemente nei pazienti trattati con rivaroxaban sono stati i sanguinamenti (vedereanche paragrafo 4.4. e "Descrizione di particolari reazioni avverse"piu' avanti). I sanguinamenti segnalati piu' comunemente sono stati epistassi (4,5%) ed emorragia del tratto gastrointestinale (3,8%). Elenco delle reazioni avverse: la frequenza delle reazioni avverse osservate con rivaroxaban in pazienti adulti e pediatrici sono riportate di seguito, classificate per sistemi e organi (secondo MedDRA) e per frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Tutte le reazioni avverse segnalate nei pazienti adulti degli studi clinici di faseIII o durante l'uso successivo all'immissione in commercio* e in duestudi di fase II e due di fase III in pazienti pediatrici. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia (incl. I rispettivi parametri di laboratorio); non comune: piastrinosi (conta delle piastrine aumentata) ^a, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione allergica, dermatite allergica, angioedema ed edema allergico; molto raro: reazioni anafilattiche incluso shock anafilattico.Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro, cefalea; non comune:emorragia cerebrale e intracranica, sincope. Patologie dell'occhio. Comune: emorragia dell'occhio (incl. Emorragia della congiuntiva). Patologie cardiache. Non comune: tachicardia. Patologie vascolari. Comune:ipotensione, ematoma. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: epistassi, emottisi; molto raro: polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Comune: sanguinamento gengivale, emorragia del tratto gastrointestinale (incl. Emorragia rettale), dolore gastrointestinale e addominale, dispepsia, nausea, stipsi ^a, diarrea, vomito^a; non comune: bocca secca. Patologie epatobiliari. Comune: transaminasi aumentata; non comune: compromissione epatica, bilirubina aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata ^a, GGT aumentata ^a; raro: itterizia, bilirubina coniugata aumentata (con o senza contemporaneo aumento della ALT), colestasi, epatite (incluso traumatismo epatocellulare). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito (incl. Casi non comuni di prurito generalizzato), eruzione cutanea, ecchimosi, emorragia cutanea e sottocutanea; non comune: orticaria; moltoraro: sindrome di Stevens- Johnson/necrolisi epidermica tossica, sindrome DRESS. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore a un arto ^a; non comune: emartrosi; raro: emorragia muscolare; non nota: sindrome compartimentale secondaria a sanguinamento. Patologie renali e urinarie. Comune: emorragia del tratto urogenitale (incl. Ematuria e menorragia ^b), compromissione renale (incl. Creatininemia aumentata, urea ematica aumentata); non nota: insufficienza renale/ insufficienza renale acuta secondaria a sanguinamentotale da causare ipoperfusione, nefropatia da anticoagulanti. Patologiegenerali e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune:febbre ^a, edema periferico, riduzione delle forze e dell'energia (incl. Stanchezza e astenia); non comune: sensazione di star poco bene (incl. Malessere); raro: edema localizzato ^a. Esami diagnostici. Non comune: LDH aumentata ^a, lipasi aumentata ^a, amilasi aumentata ^a. Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura. Comune: emorragia postprocedurale (incl. Anemia postoperatoria ed emorragia della ferita), contusione, secrezione della ferita ^a; raro: pseudoaneurisma vascolare ^c. ^a osservato nella prevenzione della tev in pazienti adulti sottoposti ad interventi chirurgici elettivi di sostituzione dell'anca o del ginocchio. ^b osservato nel trattamento di TVP ed EP e nellaprevenzione delle recidive come molto comune nelle donne < 55 anni. ^cosservato come non comune nella prevenzione di eventi aterotromboticiin pazienti dopo SCA (a seguito di un intervento coronarico percutaneo). * per la raccolta degli eventi avversi e' stato utilizzato un approccio selettivo prespecificato in studi di fase III selezionati. L'incidenza delle reazioni avverse non e' aumentata e non sono state riscontrate nuove reazioni avverse al farmaco in seguito all'analisi di questi studi. Descrizione delle reazioni avverse selezionate: a causa delsuo meccanismo d'azione farmacologico, l'uso di rivaroxaban puo' essere associato a un aumento del rischio di sanguinamenti occulti o conclamati in qualsiasi tessuto od organo, che possono indurre anemia post-emorragica. Segni, sintomi e gravita' (compreso l'esito fatale) varianoa seconda della sede e del grado o dell'entita' dell'emorragia e/o dell'anemia (vedere paragrafo 4.9 "Gestione delle emorragie"). Negli studi clinici i sanguinamenti della mucosa (ad es. epistassi, sanguinamenti gengivali, gastrointestinali e genito-urinari, compresi sanguinamenti vaginali anomali o mestruazioni piu' abbondanti) e l'anemia sono stati segnalati piu' frequentemente, in confronto al trattamento con AVK, durante il trattamento a lungo termine con rivaroxaban. Percio', oltre ad un'adeguata sorveglianza clinica, puo' essere importante, se delcaso, effettuare dei controlli di laboratorio su emoglobina/ematocrito per rilevare dei sanguinamenti occulti e quantificare la rilevanza clinica dei sanguinamenti evidenti. Il rischio emorragico puo' essere aumentato in determinate categorie di pazienti, ad es. nei pazienti congrave ipertensione arteriosa non controllata e/o sottoposti a trattamenti concomitanti con effetti sull'emostasi (vedere paragrafo 4.4 "Rischio emorragico"). Le mestruazioni possono essere di intensita' e/o durata maggiore. Le complicanze emorragiche possono manifestarsi come debolezza, pallore, capogiro, cefalea o gonfiori di origine sconosciuta,dispnea e shock di origine non nota. In alcuni casi, come conseguenzadell'anemia, sono stati osservati sintomi di ischemia cardiaca come dolore toracico o angina pectoris. Con rivaroxaban sono state segnalatele note complicanze delle emorragie gravi, come la sindrome compartimentale e la compromissione renale dovuta a ipoperfusione o la nefropatia da anticoagulanti. Pertanto, nella valutazione delle condizioni deipazienti in terapia anticoagulante occorre considerare l'eventualita'di un'emorragia.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: la sicurezza e l'efficacia di rivaroxaban nelle donne in gravidanza non sono state stabilite. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Per la potenziale tossicita' riproduttiva, il rischio emorragico intrinseco e l'evidenza che rivaroxaban attraversa la placenta, Rivaroxaban DOC e' controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Le donne in eta' fertile devono evitare di iniziare una gravidanza durante il trattamento con rivaroxaban. Allattamento: la sicurezza e l'efficacia di rivaroxaban nelle donne che allattano non sono state stabilite. I dati ricavati dagli animali indicano che rivaroxaban e' escreto nel latte materno. Pertanto, Rivaroxaban DOC e' controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3). Si deve decidere se interrompere l'allattamento od interrompere/rinunciare alla terapia. Fertilita': non sono stati condotti studi specifici con rivaroxaban per determinarne gli effetti sulla fertilita' in uomini e donne. In uno studio di fertilita' maschile e femminile condotto nel ratto non sono stati osservati effetti(vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Rivaroxaban DOC, somministrato insieme con il solo acido acetilsalicilico (acetylsalicylic acid, ASA) o con ASA e clopidogrel o ticlopidina,e' indicato per la prevenzione di eventi aterotrombotici in pazientiadulti dopo una sindrome coronarica acuta (SCA) con biomarcatori cardiaci elevati (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Rivaroxaban DOC, somministrato insieme con acido acetilsalicilico (ASA), e' indicato per la prevenzione di eventi aterotrombotici in pazienti adulti, ad alto rischio di eventi ischemici, che presentano coronaropatia (coronary arterydisease, CAD) o arteriopatia periferica (peripheral artery disease, PAD) sintomatica.
INTERAZIONI
Inibitori del CYP3A4 e della P-gp: la somministrazione concomitante dirivaroxaban e ketoconazolo (400 mg una volta al giorno) o ritonavir (600 mg due volte al giorno) ha indotto un aumento di 2,6 / 2,5 volte dell'AUC media di rivaroxaban e un aumento di 1,7 / 1,6 volte della C max media di rivaroxaban, con aumento significativo degli effetti farmacodinamici: cio' puo' essere causa di un aumento del rischio emorragico. Pertanto, l'uso di Rivaroxaban DOC non e' raccomandato nei pazientiin trattamento concomitante per via sistemica con antimicotici azolici, quali ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo e posaconazolo, o inibitori delle proteasi del HIV. Questi principi attivi sono inibitoripotenti del CYP3A4 e della P-gp (vedere paragrafo 4.4). Si ritiene chei principi attivi che inibiscono in misura significativa solo una delle vie metaboliche di rivaroxaban, il CYP3A4 oppure la P-gp, aumentinole concentrazioni plasmatiche di rivaroxaban in misura minore. La claritromicina (500 mg due volte al giorno), ad esempio, considerata un inibitore potente del CYP3A4 e un inibitore moderato della P-gp, ha indotto un aumento di 1,5 volte dell'AUC media di rivaroxaban e un aumento di 1,4 volte della C max. L'interazione con la claritromicina non e'clinicamente rilevante nella maggior parte dei pazienti, ma puo' essere potenzialmente significativa nei pazienti ad alto rischio. (Per i pazienti con compromissione renale: vedere paragrafo 4.4). L'eritromicina (500 mg tre volte al giorno), che inibisce il CYP3A4 e la P-gp in misura moderata, ha indotto un aumento di 1,3 volte dell'AUC media e della C max media di rivaroxaban. L'interazione con l'eritromicina non e' clinicamente rilevante nella maggior parte dei pazienti, ma puo' essere potenzialmente significativa nei pazienti ad alto rischio. Nei soggetti con compromissione renale lieve, l'eritromicina (500 mg tre volte al giorno) ha indotto un aumento di 1,8 volte dell'AUC media di rivaroxaban e un aumento di 1,6 volte della C max in confronto ai soggetticon funzione renale normale. Nei soggetti con compromissione renale moderata, l'eritromicina ha indotto un aumento di 2,0 volte dell'AUC media di rivaroxaban e un aumento di 1,6 volte della C max in confrontoai soggetti con funzione renale normale. L'effetto dell'eritromicina e' additivo a quello dell'insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4).Il fluconazolo (400 mg una volta al giorno), considerato un inibitoremoderato del CYP3A4, ha aumentato di 1,4 volte l'AUC media di rivaroxaban e di 1,3 volte la C max media. L'interazione con il fluconazolo non e' clinicamente rilevante nella maggior parte dei pazienti, ma puo'essere potenzialmente significativa nei pazienti ad alto rischio. (Peri pazienti con insufficienza renale: vedere paragrafo 4.4). A causa dei limitati dati clinici disponibili con il dronedarone, la sua somministrazione in concomitanza con rivaroxaban deve essere evitata. Anticoagulanti: dopo somministrazione congiunta di enoxaparina (40 mg dose singola) e rivaroxaban (10 mg dose singola) e' stato osservato un effetto additivo sull'attivita' anti-fattore Xa in assenza di altri effettisui test della coagulazione (PT, aPTT). L'enoxaparina non ha modificato la farmacocinetica di rivaroxaban. A causa del rischio emorragico aumentato, occorre usare cautela in caso di trattamento concomitante con qualsiasi altro anticoagulante (vedere paragrafo 4.3 e 4.4). FANS /antiaggreganti piastrinici: dopo somministrazione concomitante di rivaroxaban (15 mg) e 500 mg di naproxene non sono stati osservati aumenticlinicamente rilevanti del tempo di emorragia. Tuttavia, alcuni soggetti possono presentare una risposta farmacodinamica piu' pronunciata.Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche o farmacodinamiche clinicamente significative in caso di co- somministrazione di rivaroxaban e 500 mg di acido acetilsalicilico. Il clopidogrel (dose di carico di 300 mg, seguita da una dose di mantenimento di 75 mg) non ha mostrato alcuna interazione farmacocinetica con rivaroxaban (15 mg), main una sottopopolazione di pazienti e' stato osservato un aumento rilevante del tempo di emorragia, non correlato al grado di aggregazione piastrinica o ai livelli di P-selectina o del recettore GPIIb/IIIa. Usare cautela se i pazienti sono in trattamento concomitante con FANS (compreso l'acido acetilsalicilico) e antiaggreganti piastrinici, perche'questi medicinali aumentano tipicamente il rischio emorragico (vedereparagrafo 4.4). SSRI/SNRI: come avviene con altri anticoagulanti, i pazienti possono essere maggiormente a rischio di sanguinamenti in casodi uso concomitante con SSRI o SNRI, a causa del riportato effetto diquesti farmaci sulle piastrine. Nei casi in cui sono stati utilizzaticontemporaneamente nel corso del programma clinico di rivaroxaban, sono state osservate percentuali numericamente piu' elevate di sanguinamenti maggiori o non maggiori ma clinicamente rilevanti in tutti i gruppi di trattamento. Warfarin: la transizione dall'antagonista della vitamina K warfarin (INR compreso tra 2,0 e 3,0) a rivaroxaban (20 mg) oda rivaroxaban (20 mg) a warfarin (INR compreso tra 2,0 e 3,0) ha indotto un aumento del tempo di protrombina/INR (Neoplastin) piu' che additivo (possono essere osservati valori singoli di INR fino a 12), mentre gli effetti su aPTT, inibizione dell'attivita' del fattore Xa e potenziale endogeno di trombina (ETP) sono risultati additivi. Se si desidera verificare gli effetti farmacodinamici di rivaroxaban durante il periodo di transizione, possono essere utilizzati i test per l'attivita' anti-fattore Xa, PiCT e HepTest, perche' non sono influenzati da warfarin. Il quarto giorno dopo l'ultima dose di warfarin, tutti i test (compresi PT, aPTT, inibizione dell'attivita' del fattore Xa ed ETP) rispecchiano esclusivamente l'effetto di rivaroxaban. Se si desidera verificare gli effetti farmacodinamici di warfarin durante il periodo ditransizione, si puo' usare l'INR in corrispondenza della concentrazione minima (Cvalle) di rivaroxaban (24 ore dopo l'assunzione precedentedi rivaroxaban) perche', in quel momento, tale test e' influenzato inmisura minima da rivaroxaban. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche tra warfarin e rivaroxaban. Induttori del CYP3A4: la somministrazione concomitante di rivaroxaban e del potente induttore delCYP3A4 rifampicina ha determinato una riduzione di circa il 50% dell'AUC media di rivaroxaban, con parallela riduzione dei suoi effetti farmacodinamici. Anche l'uso concomitante di rivaroxaban e altri induttoripotenti del CYP3A4 (ad es. fenitoina, carbamazepina, fenobarbital o Erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum)) puo' ridurre le concentrazioni plasmatiche di rivaroxaban.
POSOLOGIA
Posologia: la dose raccomandata e' 2,5 mg due volte al giorno. SCA: ipazienti che assumono Rivaroxaban DOC 2,5 mg due volte al giorno devono anche assumere una dose giornaliera di 75 - 100 mg di ASA o una dosegiornaliera di 75 - 100 mg di ASA in aggiunta a una dose giornalieradi 75 mg di clopidogrel oppure a una dose giornaliera standard di ticlopidina. Il trattamento deve essere regolarmente valutato nel singolopaziente considerando da un lato il rischio di eventi ischemici e dall'altro i rischi di sanguinamento. Un prolungamento del trattamento oltre i 12 mesi deve essere valutato in base ad ogni singolo paziente, perche' le esperienze fino ai 24 mesi sono limitate (vedere paragrafo 5.1). Il trattamento con Rivaroxaban DOC deve iniziare il piu' presto possibile dopo la stabilizzazione dell'evento di SCA (procedure di rivascolarizzazione incluse); non prima di 24 ore dopo il ricovero in ospedale e nel momento in cui la terapia anticoagulante parenterale verrebbe normalmente sospesa. CAD/PAD: i pazienti che assumono RIVAROXABAN DOC 2,5 mg due volte al giorno devono anche assumere una dose giornaliera di 75-100 mg di ASA. Nei pazienti sottoposti con successo a procedura di rivascolarizzazione dell'arto inferiore (chirurgica o endovascolare, incluse procedure ibride) per PAD sintomatica, il trattamento nondeve essere iniziato prima che sia stata raggiunta l'emostasi (vedereparagrafo 5.1). La durata del trattamento deve essere regolarmente valutata nel singolo paziente considerando da un lato il rischio di eventi trombotici e dall'altro i rischi di sanguinamento. SCA, CAD/PAD. Somministrazione concomitante di terapia antipiastrinica: nei pazienti con evento trombotico acuto o procedura vascolare che necessitano di unadoppia terapia antipiastrinica, la prosecuzione del trattamento con Rivaroxaban DOC 2,5 mg due volte al giorno deve essere valutata in baseal tipo di evento o procedura e al regime antipiastrinico. La sicurezza e l'efficacia di rivaroxaban 2,5 mg due volte al giorno in associazione con una doppia terapia antipiastrinica sono state studiate in pazienti con SCA recente in associazione con ASA piu' clopidogrel/ticlopidina (vedere paragrafo 4.1), e recentemente sottoposti a procedura dirivascolarizzazione dell'arto inferiore per PAD sintomatica in associazione con ASA e, se del caso, clopidogrel impiegato a breve termine (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Dimenticanza di una dose: in caso di dimenticanza di una dose, il paziente deve proseguire con la dose regolareraccomandata secondo lo schema di assunzione stabilito. Non deve essere assunta una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose. Passaggio dagli antagonisti della vitamina K (AVK) a Rivaroxaban DOC: nei pazienti che passano dagli AVK a Rivaroxaban DOC, i valori dell'International Normalised Ratio (INR) possono essere falsamente elevati dopo l'assunzione di Rivaroxaban DOC. L'INR non e' indicato per misurarel'attivita' anticoagulante di Rivaroxaban DOC e quindi non deve essere utilizzato (vedere paragrafo 4.5). Passaggio da Rivaroxaban DOC agliantagonisti della vitamina K (AVK): durante la transizione da Rivaroxaban DOC agli AVK esiste la possibilita' di un effetto anticoagulanteinadeguato. Ogni qualvolta si passi ad un altro anticoagulante deve essere assicurato un livello di anticoagulazione adeguato e continuo. Sinoti che Rivaroxaban DOC puo' contribuire a innalzare l'INR. Nei pazienti che passano da Rivaroxaban DOC agli AVK, gli AVK devono essere somministrati in associazione fino a che l'INR sia >= 2,0. Nei primi duegiorni della fase di transizione, la posologia degli AVK deve esserequella iniziale standard mentre, successivamente, sara' basata sull'INR. Nella fase di trattamento concomitante con Rivaroxaban DOC e AVK, l'INR deve essere determinato non prima che siano trascorse 24 ore dalla dose precedente di Rivaroxaban DOC, ma prima della dose successiva.Dopo l'interruzione di Rivaroxaban DOC, l'INR puo' essere determinatoin modo affidabile dopo che siano trascorse almeno 24 ore dall'ultimadose (vedere paragrafi 4.5 e 5.2). Passaggio dagli anticoagulanti parenterali a Rivaroxaban DOC: nei pazienti in trattamento con un anticoagulante parenterale, interrompere il trattamento con l'anticoagulante parenterale e iniziare la terapia con Rivaroxaban DOC da 0 a 2 ore prima del momento in cui sarebbe dovuta avvenire la successiva somministrazione del medicinale parenterale (ad es. eparine a basso peso molecolare) o al momento dell'interruzione di un medicinale parenterale a somministrazione continua (ad es. eparina non frazionata per via endovenosa). Passaggio da Rivaroxaban DOC agli anticoagulanti parenterali: somministrare la prima dose dell'anticoagulante parenterale quando avrebbedovuto essere somministrata la dose successiva di Rivaroxaban DOC. Popolazioni particolari. Compromissione renale: i limitati dati clinicirelativi ai pazienti con grave compromissione renale (clearance dellacreatinina 15 - 29 mL/min) indicano che le concentrazioni plasmatichedi rivaroxaban aumentano in misura significativa. Pertanto RivaroxabanDOC deve essere usato con cautela in questi pazienti. Non e' raccomandato l'uso in pazienti con clearance della creatinina < 15 mL/min (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Non sono necessari aggiustamenti della dosenei pazienti con lieve compromissione renale (clearance della creatinina 50 - 80 mL/min) o moderata compromissione renale (clearance della creatinina 30 - 49 mL/min) (vedere paragrafo 5.2). Compromissione epatica: Rivaroxaban DOC e' controindicato nei pazienti con patologie epatiche associate a coagulopatia e rischio emorragico clinicamente significativo, compresi i pazienti cirrotici con Child Pugh B e C (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Popolazione anziana: nessun aggiustamento della dose (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Il rischio emorragico aumenta con l'aumentare dell'eta' (vedere paragrafo 4.4). Peso corporeo: nessun aggiustamento della dose (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Sesso: nessun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di rivaroxaban 2.5 mg compresse nei bambini dieta' compresa tra 0 e 18 anni non sono state studiate. Non ci sono dati disponibili. Pertanto, l'uso di Rivaroxaban DOC 2.5 mg compresse none' raccomandato nei bambini al di sotto dei 18 anni. Modo di somministrazione: Rivaroxaban DOC e' per uso orale. Le compresse possono essere assunte con o senza cibo (vedere paragrafi 4.5 e 5.2). Frantumazionedelle compresse: per i pazienti incapaci di deglutire le compresse intere, la compressa di Rivaroxaban DOC puo' essere frantumata e mescolata con un po' d'acqua o purea di mele immediatamente prima dell'uso esomministrata per via orale. Una volta frantumata, la compressa puo' anche essere somministrata tramite sonda gastrica (vedere paragrafi 5.2e 6.6).
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa rivestita con film contiene 2,5 mg di rivaroxaban. Eccipiente con effetti noti: ogni compressa rivestita con film contiene 29,00 mg di lattosio, vedere paragrafo 4.4. Per l'elenco completo deglieccipienti, vedere paragrafo 6.1.

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