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AVVERTENZE
Effetti sul fegato: devono essere effettuati test di funzionalita' epatica prima dell'inizio del trattamento e periodicamente in tempi successivi. I pazienti che presentano qualsiasi segno o sintomo indicatividi danno epatico, devono essere sottoposti a test di funzionalita' epatica. I pazienti che presentano aumento delle transaminasi devono essere controllati fino alla normalizzazione dei valori. Qualora persistaun aumento delle transaminasi oltre 3 volte il limite normale superiore (ULN), si raccomanda la riduzione della dose o l'interruzione di atorvastatina (vedere paragrafo 4.8). L'atorvastatina deve essere impiegato con prudenza in pazienti che consumano abbondanti quantita' di alcool e/o che hanno una storia di malattia epatica. Prevenzione dell'Ictus mediante Riduzione Aggressiva dei Livelli di Colesterolo (studio SPARCL): una analisi post-hoc dei sottotipi di ictus nei pazienti senza cardiomiopatia ischemica (CHD) che avevano avuto un ictus o un attaccoischemico transitorio recente (TIA), ha evidenziato un'incidenza piu'elevata di ictus emorragico nei pazienti che avevano iniziato il trattamento con atorvastatina 80 mg rispetto al gruppo placebo. L'aumento del rischio e' stato osservato in particolare nei pazienti con precedente ictus emorragico o infarto lacunare al momento dell'arruolamento nello studio. Per i pazienti con precedente ictus emorragico o infarto lacunare, il rapporto rischio/beneficio derivante dall'impiego di atorvastatina 80 mg non e' chiaro e prima di iniziare il trattamento deve essere considerato attentamente il rischio potenziale di ictus emorragico (vedere paragrafo 5.1). Effetti sulla muscolatura scheletrica: l'atorvastatina, come altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in rare occasioni puo' avere effetti sulla muscolatura scheletrica e causare mialgia, miosite e miopatia che possono progredire fino a rabdomiolisi, una condizione potenzialmente fatale caratterizzata da marcati aumenti di creatin-chinasi (CK) (> 10 volte il limite normale superiore), mioglobinemia e mioglobinuria che possono portare alla insufficienza renale. Vi sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (Immune- Mediated Necrotizing Myopathy, IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine. L'IMNM e' caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e da un'elevata creatinchinasi sierica, che permangono nonostante l'interruzione del trattamento con statine, la positivita' agli anticorpi anti-HMG-CoA reduttasi e il miglioramento con agenti immunosoppressori. Prima del trattamento: l'atorvastatina deve essere prescritta con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Il livello della creatin-chinasi (CK) deve essere misurato prima di iniziare il trattamento in presenza delle seguenti condizioni cliniche: compromissione renale; ipotiroidismo; storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari; precedente storia di tossicita' muscolare associata ad una statinao un fibrato; precedente storia di malattia epatica e/o quando vengono assunte considerevoli quantita' di alcool; negli anziani (eta' > 70anni) la necessita' di effettuare queste misurazioni deve essere valutata in base alla presenza di altri fattori predisponenti alla rabdomiolisi; situazioni in si verificano aumenti dei livelli plasmatici, comele interazioni (vedere paragrafo 4.5) e popolazioni specifici inclusesottopopolazioni genetiche (vedere paragrafo 5.2). In tali situazioniil rischio del trattamento deve essere valutato in relazione al possibile beneficio e se ne raccomanda il monitoraggio clinico. Se i livelli di CK sono significativamente elevati rispetto ai valori basali (> 5volte il limite normale superiore) il trattamento non deve essere iniziato. Misurazione della creatinchinasi: la creatinchinasi (CK) non deve essere misurata dopo un intenso esercizio fisico o in presenza di eventuali possibili cause di incremento della CK in quanto cio' rende difficile l'interpretazione del valore ottenuto. Se i livelli di CK sono significativamente aumentati rispetto al basale (> 5 volte il limitenormale superiore), i livelli di CK devono essere nuovamente misuratientro i 5-7 giorni successivi per confermare i risultati. Durante iltrattamento: i pazienti devono essere avvertiti di comunicare prontamente episodi di dolore muscolare, crampi o debolezza, in particolare seassociati a malessere o febbre. Se questi sintomi si verificano quando un paziente e' in trattamento con atorvastatina, devono essere misurati i livelli di CK. Se questi livelli risultano significativamente aumentati (> 5 volte il limite normale superiore), il trattamento deve essere interrotto. Se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbiquotidiani, anche se i livelli di CK sono >= 5 volte il limite normale superiore, si deve prendere in considerazione l'interruzione del trattamento. Se i sintomi si risolvono e i livelli di CK si normalizzano,puo' essere presa in considerazione la possibilita' di riavviare il trattamento con atorvastatina o con un'altra statina alla dose piu' bassa ed effettuare un accurato monitoraggio. Il trattamento con atorvastatina deve essere interrotto se compaiono aumenti di CK clinicamente significativi (> 10 volte il limite normale superiore) o se e' diagnosticata o sospettata una rabdomiolisi. Trattamento concomitante con altri medicinali: il rischio di rabdomiolisi aumenta quando l'atorvastatina viene somministrata insieme ad alcuni medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina come gli inibitori potenti di CYP3A4 o le proteine di trasporto (per esempio ciclosporina,telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo, letermovir e gli inibitori delle proteasi dell'HIV inclusi ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, tipranavir/ritonavir ecc). Il rischio di miopatiapuo' aumentare anche con l'uso concomitante di gemfibrozil e altri derivati dell'acido fibrico, antivirali per il trattamento dell'epatite C(HCV) (boceprevir, telaprevir, elbasvir/grazoprevir, ledispasvir/sofosbuvir) eritromicina, niacina o ezetimibe. Se possibile, in alternativa a questi medicinali, devono essere prese in considerazione terapie alternative (prive di interazioni). Nei casi in cui la somministrazioneconcomitante di questi medicinali con atorvastatina e' necessaria, devono essere attentamente valutati i rischi e i benefici del trattamento. Quando i pazienti stanno assumendo medicinali che aumentano la concentrazione plasmatica di atorvastatina, si raccomanda l'impiego di unadose massima piu' bassa di atorvastatina.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Sostanze modificanti dei i lipidi, inibitori della HMG-CoA reduttasi.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede nessuna speciale condizione di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
L'atorvastatina e' controindicata in pazienti: con ipersensibilita' alprincipio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; con malattia epatica in fase attiva o inspiegabili persistenti aumenti dei livelli delle transaminasi, oltre 3 volte il limite normale superiore; durante la gravidanza e l'allattamento e nelle donnein eta' fertile che non usano misure contraccettive adeguate (vedere paragrafo 4.6); trattati con antivirali antiepatite C glecaprevir/pibrentasvir.
DENOMINAZIONE
ATORVASTATINA SUN COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: calcio carbonato (E170), cellulosa microcristallina (E460), lattosio monoidrato, croscarmellosa sodica (E468), polisorbato 80 (E433), idrossipropilcellulosa (E463), magnesio stearato (E470b). Rivestimento della compressa: ipromellosa (E464), macrogol 8000,titanio diossido (E171), talco (E553b), simeticone emulsione.
EFFETTI INDESIDERATI
Nel database degli studi clinici controllati con placebo su 16.066 pazienti (8.755 atorvastatina vs. 7.311 placebo) trattati per un periodomedio di 53 settimane, il 5,2% dei pazienti trattati con atorvastatinahanno interrotto la terapia a causa delle reazioni avverse rispetto al 4,0% dei pazienti trattati con placebo. Sulla base dei dati degli studi clinici e dell'esperienza post-marketing, il seguente elenco presenta il profilo delle reazioni avverse per atorvastatina. Le frequenzestimate degli eventi si basano sulla seguente convenzione: comune (>=1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, <1/1.000); molto raro (>= 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Effetti collaterali. Infezioni e infestazioni. Comuni: nasofaringite. Disturbi del sangue edel sistema linfatico. Raro: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comuni: reazioni allergiche; molto raro: anafilassi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: iperglicemia, non comuni: ipoglicemia, aumento di peso, anoressia. Disturbi psichiatrici. Noncomuni: incubi, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea; non comuni: capogiri, parestesia, ipoestesia, disgeusia, amnesia;raro: neuropatia periferica; frequenza non nota: miastenia gravis. Patologie dell'occhio. Non comuni: visione offuscata; raro: disturbi della vista; frequenza non nota: miastenia oculare. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: tinnito; molto raro: perdita dell'udito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: dolore faringolaringeo, epistassi. Patologie gastrointestinali. Comuni: stipsi,flatulenza, dispepsia, nausea, diarrea; non comuni: vomito, dolore addominale superiore e inferiore, eruttazione, pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comuni: epatite; raro: colestasi; molto raro: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: orticaria, eruzione cutanea, prurito, alopecia; raro: edema angioneurotico, dermatite bollosa incluso eritema multiforme, sindrome diStevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistemamuscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comuni: mialgia, artralgia, dolore alle estremita', spasmi muscolari, gonfiore alle articolazioni, mal di schiena; non comuni: dolore al collo, affaticamento muscolare; raro: miopatia, miosite, rabdomiolisi, lacerazione muscolare, tendinopatia a volte complicata da rottura; molto raro: sindrome simil-lupoide; frequenza non nota: miopatia necrotizzante immuno-mediata (vedere paragrafo 4.4). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione. Non comuni: malessere, astenia, doloretoracico, edema periferico, affaticamento, piressia. Esami diagnostici. Comuni: anomalie nei test della funzionalita' epatica, aumento dellacreatinchinasi ematica; non comuni: urina positiva ai globuli bianchi. Come con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in pazienti trattati con atorvastatina sono stati segnalati aumenti delle transaminasi sieriche. Queste alterazioni sono state di solito lievi e transitorie enon hanno richiesto la sospensione del trattamento. Aumenti clinicamente importanti (> 3 volte il limite normale superiore) delle transaminasi sieriche sono stati osservati nello 0,8% dei pazienti trattati conatorvastatina. Questi aumenti sono risultati dose-dipendenti e reversibili in tutti i pazienti. Negli studi clinici si sono verificati aumenti nei livelli di creatinchinasi (CK) di oltre 3 volte il limite normale superiore nel 2,5% dei pazienti trattati con atorvastatina, in modo simile ad altri inibitori della HMG-CoA reduttasi. Nello 0,4% dei pazienti trattati con atorvastatina si sono osservati valori oltre 10 volte il limite normale superiore (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: i pazienti pediatrici di eta' compresa tra 10 e 17 anni trattati con atorvastatina avevano un profilo di esperienza avversa similea quello dei pazienti trattati con placebo, le esperienze avverse piu' comunemente osservate in entrambi i gruppi, indipendentemente dallarelazione causale, sono state le infezioni. Non e stato osservato nessun effetto clinicamente rilevante sulla crescita e sulla maturita sessuale in uno studio di 3 anni basato sulla valutazione della maturita'complessiva e dello sviluppo, sulla valutazione dello Stadio di Tannere sulla misura dell'altezza e del peso. Il profilo di sicurezza e ditollerabilita' nei pazienti pediatrici era simile al profilo di sicurezza dell'atorvastatina noto per gli adulti. Il database sulla sicurezza clinica comprende dati di sicurezza relativi a 520 pazienti pediatrici che hanno ricevuto atorvastatina, tra cui 7 pazienti di eta < 6 anni, 121 pazienti di eta compresa tra 6 e 9 anni, e 392 pazienti di eta'compresa tra 10 e 17 anni. Sulla base dei dati disponibili, la frequenza, il tipo e la gravita delle reazioni avverse riscontrate nei bambini sono risultati comparabili agli adulti. I seguenti effetti indesiderati sono stati riferiti con alcune statine: disfunzione sessuale; depressione; casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, in particolare nella terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4); diabetemellito: la frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori dirischio (glicemia a digiuno >= 5,6 mmol/L, IMC>30kg/m^2, livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalarequalsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Donne in eta' fertile: le donne in eta' fertile devono utilizzare misure contraccettive adeguate durante il trattamento (vedere paragrafo 4.3). Gravidanza: Atorvastatina SUN e' controindicata in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). La sicurezza nelle donne in gravidanza non e' stata stabilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con atorvastatina in donne in gravidanza. Sono state ricevute rare segnalazioni di anomalie congenite in seguito ad esposizione intrauterina a inibitori delle HMG-CoA reduttasi. Studi sugli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il trattamento della madrecon atorvastatina puo' ridurre i livelli fetali di mevalonato che e'un precursore della biosintesi del colesterolo. L'aterosclerosi e' unprocesso cronico e di solito l'interruzione di medicinali ipolipidemizzanti durante la gravidanza ha uno scarso impatto sul rischio a lungotermine associato alla ipercolesterolemia primaria. Per queste ragioni, Atorvastatina SUN non deve essere utilizzata nelle donne in gravidanza, che pianificano una gravidanza o che sospettano di essere in gravidanza. Il trattamento con Atorvastatina SUN deve essere sospesa per ladurata della gravidanza o fino a che non sia stato valutato se la paziente e' in stato di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Allattamento:non e' noto se atorvastatina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Nei ratti le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina edei suoi metaboliti attivi sono simili a quelle nel latte (vedere paragrafo 5.3). A causa del potenziale di gravi reazioni avverse, le donne che assumono atorvastatina non devono allattare al seno i loro bambini (vedere paragrafo 4.3). Atorvastatina e' controindicato durante lagravidanza (vedere paragrafo 4.3). Fertilita': negli studi animali l'atorvastatina non ha avuto effetto sulla fertilita' maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Ipercolesterolemia: l'atorvastatina e' indicata in aggiunta alla dietaper ridurre i livelli elevati di colesterolo totale, colesterolo LDL,apolipoproteina B, e trigliceridi in adulti, adolescenti e bambini dieta' uguale o superiore ai 10 anni con ipercolesterolemia primaria, inclusa ipercolesterolemia familiare (variante eterozigote) o iperlipidemia combinata (mista) (corrispondente ai tipi IIa e IIb secondo la classificazione di Frederickson), quando la risposta alla dieta o ad altre misure farmacologiche e' inadeguata. L'atorvastatina e' anche indicata per ridurre il colesterolo totale e il colesterolo LDL in pazienticon ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (per esempio LDL aferesi) o se tali trattamentinon sono disponibili. Prevenzione della malattia cardiovascolare: prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti adulti ad alto rischio per un primo evento cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1), in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio.
INTERAZIONI
Effetti sull'atorvastatina di medicinali somministrati in concomitanza: l'atorvastatina viene metabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4)ed e' un substrato dei trasportatori epatici, del polipeptide organicotrasportatore di anioni 1B1 (OATP1B1) e del trasporatore 1B3 (OATP1B3). I metaboliti dell'atorvastatina sono substrati di OATP1B1. L'atorvastatina e' anche identificata come substrato della proteina di resistenza multifarmaco 1 (MDR1) e della proteina di resistenza al cancro alseno (BCRP), che puo' limitare l'assorbimento intestinale e la clearance biliare dell'atorvastatina (vedere paragrafo 5.2). La co-somministrazione di inibitori del CYP3A4 o di proteine di trasporto puo' causareun aumento delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e un aumento del rischio di miopatia. Il rischio puo' anche essere aumentato dalla somministrazione concomitante di medicinali che possono indurre miopatia, quali i derivati dell'acido fibrico e ezetimibe (vedere paragrafo 4.4). Inibitori del CYP3A4: i potenti inibitori del CYP3A4 hannomostrato di causare marcati aumenti delle concentrazioni di atorvastatina (vedere le informazioni specifiche piu' sotto). Se possibile la co-somministrazione di potenti inibitori del CYP3A4 (per esempio ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazole, itraconazolo, posaconazolo, alcuni antivirali utilizzati nel trattamento dell'HCV (ad es. elbasvir/grazoprevir) e gliinibitori delle proteasi dell'HIV inclusi ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, ecc.) deve essere evitata. Nei casi in cui la somministrazione concomitante di questi medicinali con atorvastatina non possa essere evitata, devono essere prese in considerazione dosi iniziali e massime piu' basse di atorvastatina e si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico del paziente. Gli inibitori moderati del CYP3A4 (per esempio eritromicina, diltiazem, verapamil e fluconazolo) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Un aumento del rischio di miopatia e' stato osservato con l'uso di eritromicina in associazione con statine. Non sono stati condotti studi diinterazione per valutare gli effetti di amiodarone o verapamil sullaatorvastatina. Sia amiodarone che verapamil sono noti inibitori dell'attivita' del CYP3A4 e la somministrazione concomitante con atorvastatina puo' risultare in un aumento dell'esposizione alla atorvastatina. Pertanto, deve essere presa in considerazione una dose massima piu' bassa di atorvastatina e si raccomanda un monitoraggio clinico appropriato del paziente quando si utilizzano in concomitanza gli inibitori moderati del CYP3A4. Si raccomanda un monitoraggio clinico appropriato dopo l'inizio della terapia o a seguito dell'aggiustamento della dose dell'inibitore. Induttori del CYP 3A4: la somministrazione concomitante di atorvastatina e degli induttori del citocromo P450 3A4 (per esempioefavirenz, rifampicina, Erba di San Giovanni) puo' determinare riduzioni variabili delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. A causa del duplice meccanismo di interazione della rifampicina (induzione del citocromo P450 3A4 e inibizione del trasportatore OATP1B1 a livellodell'epatocita), si raccomanda la somministrazione contemporanea di atorvastatina e rifampicina, in quanto una somministrazione ritardata di atorvastatina dopo somministrazione di rifampicina e' stata associata a una riduzione significativa delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. L'effetto della rifampicina sulle concentrazioni di atorvastatina negli epatociti e', tuttavia, non nota e se la somministrazione concomitante non puo' essere evitata, i pazienti devono essere attentamente monitorati per l'efficacia. Inibitori del trasporto: gli inibitori delle proteine di trasporto (per esempio la ciclosporina, letermovir) possono aumentare l'esposizione sistemica di atorvastatina. La ciclosporina e il letermovir sono entrambi inibitori dei trasportatoricoinvolti nella disposizione dell'atorvastatina, ossia OATP1B1/1B3, P-gp e BCRP, che determinano un aumento dell'esposizione sistemica dell'atorvastatina. L'effetto dell'inibizione dei trasportatori epatici sulle concentrazioni di atorvastatina negli epatociti non e' noto. Se lasomministrazione concomitante non puo' essere evitata, si raccomanda una riduzione della dose e un monitoraggio clinico sull'efficacia. L'uso di atorvastatina non e' raccomandato in pazienti che assumono letermovir co-somministrato con ciclosporina (vedere paragrafo 4.4). Gemfibrozil/derivati dell'acido fibrico: l'uso di fibrati da soli e' occasionalmente associato a eventi muscolari correlati, inclusa rabdomiolisi.Il rischio di questi eventi puo' aumentare in caso di somministrazionecontemporanea di derivati dell'acido fibrico e atorvastatina. Se la somministrazione concomitante non puo' essere evitata, deve essere usata la dose piu' bassa di atorvastatina necessaria a raggiungere l'effetto terapeutico e i pazienti devono essere adeguatamente monitorati (vedere paragrafo 4.4). Ezetimibe: l'uso di ezetimibe da solo e' associato a eventi muscolari correlati, inclusa rabdomiolisi. Il rischio di questi eventi puo' pertanto aumentare con l'uso concomitante di ezemitibe e atorvastatina. Si raccomanda un monitoraggio clinico appropriato di questi pazienti. Colestipolo: le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono risultate ridotte (rapportodella concentrazione di atorvastatina: 0.74) quando e' stato somministrato colestipolo insieme ad atorvastatina. Tuttavia, gli effetti suilipidi sono risultati maggiori quando atorvastatina e colestipolo sonostati somministrati contemporaneamente rispetto a quando sono stati somministrati da soli. Acido fusidico: il rischio di miopatia, compresala rabdomiolisi, puo' essere aumentato dalla somministrazione concomitante di acido fusidico sistemico con le statine. Il meccanismo di questa interazione (che sia farmacodinamica o farmacocinetica, o entrambe) non e' ancora noto. Sono stati riferiti casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni fatali) in pazienti che assumevano questa associazione. Se iltrattamento sistemico con acido fusidico e' considerato essenziale, il trattamento con atorvastatina deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico (Vedere paragrafo 4.4). Colchicina: sebbene non siano stati condotti studi di interazione con atorvastatina e colchicina, casi di miopatia sono stati segnalati con atorvastatina somministrata in concomitanza con colchicina, e deve essere usatacautela quando si prescrive atorvastatina con colchicina. Effetti diatorvastatina su medicinali somministrati in concomitanza. Digossina:la somministrazione contemporanea di dosi multiple di digossina e atorvastatina 10 mg ha lievemente alterato le concentrazioni plasmatiche della digossina allo stato stazionario.
POSOLOGIA
Posologia: il paziente deve essere posto a dieta standard ipolipidicaprima di ricevere atorvastatina e deve continuare la dieta durante iltrattamento con Atorvastatina. Le dosi devono essere determinate individualmente tenendo conto dei livelli basali di colesterolo LDL, dell'obiettivo della terapia e della risposta del paziente. La dose inizialeabituale e' 10 mg una volta al giorno. Aggiustamenti della dose devono essere fatti ad intervalli di 4 settimane o piu'. La dose massima e'80 mg una volta al giorno. Ipercolesterolemia primaria e iperlipidemia mista: la maggior parte dei pazienti e' stata controllata con 10 mgdi atorvastatina una volta al giorno. Entro due settimane si osserva una risposta terapeutica e la massima risposta terapeutica si raggiungedi solito entro 4 settimane. La risposta viene mantenuta durante la terapia cronica. Ipercolesterolemia familiare eterozigote: i pazienti devono iniziare con 10 mg di atorvastatina al giorno. La posologia deveessere personalizzata e aggiustata ogni 4 settimane fino a 40 mg al giorno. Successivamente, la dose puo' essere aumentata fino a un massimo di 80 mg al giorno oppure puo' essere associato un sequestrante degli acidi biliari insieme a 40 mg di atorvastatina una volta al giorno.Ipercolesterolemia familiare omozigote: sono disponibili solamente dati limitati (vedere paragrafo 5.1). La dose di atorvastatina in pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote e' da 10 a 80 mg al giorno (vedere paragrafo 5.1). In questi pazienti l'atorvastatina deve essere utilizzata in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (per esempio LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili. Prevenzione della malattia cardiovascolare: negli studi di prevenzione primaria e' stata impiegata la dose di 10 mg al giorno. Per ottenere i livelli di colesterolo (LDL) previsti dalle attuali linee guida, possono essere necessarie dosi piu' elevate. Insufficienza renale Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 4.4). Insufficienza epatica: l'atorvastatina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). L'atorvastatina e' controindicata in pazienti con malattia epatica in fase attiva (vedere paragrafo 4.3). Co-somministrazione con altri medicinali: nei pazienti che assumono gli agenti antivirali dell'epatite C elbasvir/grazoprevir o letermovir per la profilassi dell'infezione da citomegalovirus in concomitanza con atorvastatina, la dose di atorvastatina nondeve superare i 20 mg al giorno (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). L'uso di atorvastatina non e' raccomandato in pazienti che assumono letermovir co-somministrato con ciclosporina (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Usonegli anziani: l'efficacia e la sicurezza nei pazienti di oltre 70 anni trattati con le dosi raccomandate sono simili a quelle osservate nella popolazione generale. Uso pediatrico. Ipercolesterolemia: l'uso inpediatria deve essere effettuato da specialisti con esperienza nel trattamento dell'iperlipemia pediatrica e i pazienti devono essere esaminati regolarmente per valutarne i progressi. Per i pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote di eta' pari o superiore a 10 anni,la dose iniziale raccomandata di atorvastatina e' di 10 mg al giorno (vedere paragrafo 5.1). La dose puo' essere aumentata fino a 80 mg al giorno, a seconda della risposta e della tollerabilita'. Le dosi devonoessere individualizzate in base all'obiettivo terapeutico raccomandato. Gli aggiustamenti devono essere fatti ad intervalli di 4 settimaneo piu'. L' aumento della dose fino a 80 mg al giorno e' supportata dadati di studi negli adulti e da dati clinici limitati di studi nei bambini con ipercolesterolemia familiare eterozigote (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Sono disponibili dati limitati di sicurezza ed efficacia provenienti da studi aperti sui bambini con Ipercolesterolemia FamiliareEterozigote di eta compresa tra 6 e 10 anni. L' atorvastatina non e' indicata nel trattamento di pazienti di eta' inferiore ai 10 anni. I dati attualmente disponibili sono descritti nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2ma non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardo la posologia. Per questa popolazione di pazienti possono essere piu' appropriate altre forme farmaceutiche/concentrazioni. Metodo di somministrazione: l'atorvastatina e' per uso orale. Ogni dose giornaliera di atorvastatina viene somministrata in dose unica e puo' essere somministrata a qualunque ora del giorno con o senza cibo.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene 10 mg, 20 mg, 40 mg o 80 mg di atorvastatina (come atorvastatina calcio triidrato). Eccipienti con effetto noto. 10mg: ogni compressa contiene 33 mg di lattosio monoidrato. 20 mg: ognicompressa contiene 66 mg di lattosio monoidrato. 40 mg: ogni compressacontiene 131 mg di lattosio monoidrato. 80 mg: ogni compressa contiene 262 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.