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ATORVASTATINA KR*30CPR RIV40MG

ATORVASTATINA KR*30CPR RIV40MG

KRKA FARMACEUTICI MILANO Srl
minsan: 040899243
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AVVERTENZE
Effetti sul fegato. Devono essere effettuate prove di funzionalita' epatica prima dell'inizio del trattamento e periodicamente in tempi successivi. I pazienti che presentano segni o sintomi indicativi di danno epatico devono essere sottoposti a controllo della funzione epatica. I pazienti che presentano aumento delle transaminasi devono essere controllati fino alla normalizzazione dei valori. Qualora persista un aumento delle transaminasi oltre 3 volte il limite normale superiore, si raccomanda la riduzione della dose o l'interruzione del medicinale. Il farmaco deve essere impiegato con prudenza in pazienti che consumano abbondanti quantita' di alcool e/o che hanno una storia di malattia epatica. Prevenzione dell'Ictus mediante Riduzione Aggressiva dei Livelli di Colesterolo (studio SPARCL). Un'analisi post-hoc dei sottotipi di ictus nei pazienti senza cardiomiopatia ischemica (CHD) che avevano avuto un ictus o un attacco ischemico transitorio recente (TIA), ha evidenziato una incidenza piu' elevata di ictus emorragico nei pazienti che avevano iniziato il trattamento con atorvastatina 80 mg rispetto al gruppo placebo. L'aumento del rischio e' stato osservato in particolare nei pazienti con precedente ictus emorragico o infarto lacunare al momento dell'arruolamento nello studio. Per i pazienti con precedente ictus emorragico o infarto lacunare, il rapporto rischio/beneficio derivante dall'impiego di atorvastatina 80 mg non e' chiaro e prima di iniziare il trattamento deve essere considerato attentamente il rischio potenziale di ictus emorragico. Effetti sulla muscolatura scheletrica. L'atorvastatina, come altri inibitori della HMG-CoA riduttasi, in rare occasioni puo' avere effetti sulla muscolatura scheletrica e puo' causare mialgia, miosite e miopatia che possono progredire fino a rabdomiolisi, una condizione potenzialmente fatale caratterizzata da marcati aumenti di creatinfosfochinasi (CPK) (> 10 volte il limite normale superiore), mioglobinemia e mioglobinuria che possono portare alla insufficienza renale. Sono stati riportati casi molto rari di miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo trattamento con alcune statine. IMNM e' clinicamente caratterizzata da debolezza muscolare prossimale persistente ed elevata creatinchinasi sierica, che persiste nonostante l'interruzione del trattamento con la statina. Prima del trattamento. L'atorvastatina deve essere prescritta con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Il livello della creatinfosfochinasi (CPK) deve essere misurato prima di iniziare il trattamento con le statine in presenza delle seguenti condizioni cliniche: danno renale; ipotiroidismo; storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari; precedenti di tossicita' muscolare associata all'impiego di una statina o di un fibrato. Precedenti di malattia epatica e/o quando vengono assunte considerevoli quantita' di bevande alcoliche. Negli anziani (eta' > 70 anni) la necessita' di effettuare queste misurazioni deve essere valutata in base alla presenza di altri fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Situazioni in cui puo' verificarsi un aumento dei livelli plasmatici, quali interazioni e nelle popolazioni speciali incluse le sottopopolazioni genetiche. In queste situazioni il rischio del trattamento deve essere valutato in relazione al possibile beneficio e se ne raccomanda il monitoraggio clinico. Se i livelli di CPK sono significativamente elevati rispetto ai valori basali (> 5 volte il limite normale superiore) il trattamento non deve essere iniziato. Misurazione della creatinfosfochinasi. La creatinfosfochinasi (CPK) non deve essere misurata dopo un intenso esercizio fisico o in presenza di eventuali possibili cause di incremento della CPK in quanto cio' rende difficile l'interpretazione del valore ottenuto. Se i livelli di CPK sono significativamente aumentati rispetto ai valori basali (> 5 volte il limite normale superiore), i livelli di CPK devono essere nuovamente misurati entro i 5-7 giorni successivi per confermare i risultati. Durante il trattamento: i pazienti devono essere avvertiti di comunicare prontamente episodi di dolore muscolare, crampi o debolezza, in particolare se associati a malessere o febbre. Se questi sintomi si verificano quando un paziente e' in trattamento con atorvastatina, devono essere misurati i livelli di CPK. Se questi livelli risultano significativamente aumentati (> 5 volte il limite normale superiore), il trattamento deve essere interrotto. Se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani, anche se i livelli di CPK sono <= 5 volte il limite normale superiore, si deve prendere in considerazione l'interruzione del trattamento. Se i sintomi si risolvono e i livelli di CPK si normalizzano, puo' essere presa in considerazione la possibilita' di riavviare il trattamento con atorvastatina o con un'altra statina al dosaggio piu' basso ed effettuare un accurato monitoraggio. Il trattamento con atorvastatina deve essere interrotto se compaiono aumenti di CPK clinicamente significativi (> 10 volte il limite normale superiore) o se e' diagnosticata o sospettata una rabdomiolisi. Trattamento concomitante con altri medicinali. Il rischio di rabdomiolisi aumenta quando atorvastatina viene somministrata insieme ad alcuni medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina come potenti inibitori di CYP3A4 o delle proteine di trasporto (ad es. ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo e inibitori della proteasi dell'HIV incluso ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, tipranavir/ritonavir, ecc.). Il rischio di miopatia puo' aumentare anche con l'uso concomitante di gemfibrozil e altri derivato dell'acido fibrico, antivirali per il trattamento dell'epatite C (HCV) (boceprevir, telaprevir, elbasvir/grazoprevir), eritromicina, niacina o ezetimibe. Se possibile, in alternativa a questi medicinali, devono essere prese in considerazione terapie alternative (prive di interazioni). Nei casi in cui la somministrazione concomitante di questi medicinali e atorvastatina sia necessaria, devono essere attentamente valutati i rischi e i benefici del trattamento. Se i pazienti stanno assumendo medicinali che aumentano la concentrazione plasmatica di atorvastatina, si raccomanda l'impiego di una dose iniziale piu' bassa di atorvastatina. Inoltre, in caso di trattamento concomitante di potenti inibitori di CYP3A4, deve essere presa in considerazione una dose iniziale piu' bassa di atorvastatina e si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico di questi pazienti. Il medicinale non deve essere co-somministrato con formulazioni sistemiche di acido fusidico o entro 7 giorni dall'interruzione del trattamento con acido fusidico.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Sostanze modificanti dei lipidi, Inibitori della HMG-CoA riduttasi.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede particolari precauzioni per la conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Il medicinale e' controindicato in pazienti: con ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Con malattia epatica in fase attiva o con inspiegabili persistenti aumenti delle transaminasi, oltre 3 volte il limite normale superiore. Durante la gravidanza, l'allattamento e nelle donne in eta' fertile che non usano appropriate misure contraccettive. Trattati con antivirali antiepatite C elbasvir/grazoprevir.
DENOMINAZIONE
ATORVASTATINA KRKA COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo: lattosio monoidrato, magnesio stearato, sodio laurilsolfato, cellulosa microcristallina, crospovidone, idrossipropilcellulosa, croscarmellosa sodica, sodio idrossido. Rivestimento: alcol polivinilico, titanio diossido (E171), macrogol 3000, talco.
EFFETTI INDESIDERATI
Molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Riepilogo del profilo di sicurezza. In studi clinici controllati condotti con atorvastatina verso placebo, su un database di 16.066 pazienti (8755 atorvastatina vs. 7311 placebo) trattati per un periodo medio di 53 settimane, il 5,2% dei pazienti ha interrotto la terapia a causa di reazioni avverse rispetto al 4,0% dei pazienti trattati con placebo. L'elenco seguente presenta il profilo delle reazioni avverse per l'atorvastatina sulla base dei dati degli studi clinici e di un'estesa esperienza post-marketing. Infezioni e infestazioni. Comune: nasofaringite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: reazioni allergiche; molto raro: anafilassi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperglicemia; non comune: ipoglicemia, perdita di peso, anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comune: incubi, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: capogiri, parestesia, ipoestesia, disgeusia, amnesia; raro: neuropatia periferica. Patologie dell'occhio. Non comune: visione offuscata; raro: disturbi della vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito; molto raro: perdita dell'udito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dolore faringolaringeo, epistassi. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi, flatulenza, dispepsia, nausea, diarrea; non comune: vomito, dolore addominale superiore e inferiore, eruttazione, pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite; raro: colestasi; molto raro: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: orticaria, eruzioni cutanee, prurito, alopecia; raro: edema angioneurotico, dermatite bollosa inclusi eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia, artralgia, dolore alle estremita', spasmi muscolari, gonfiore alle articolazioni, mal di schiena; non comune: dolore al collo, affaticamento muscolare; raro: miopatia, miosite, rabdomiolisi, lacerazione muscolare, tendinopatia a volte complicata da rottura dei tendini. Molto raro: sindrome simil-lupoide; non noto: miopatia necrotizzante immuno-mediata. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune: malessere, astenia, dolore toracico, edema periferico, affaticamento, piressia. Esami diagnostici. Comune: alterazione nei test per la funzionalita' epatica, aumento della creatinfosfochinasi nel sangue; non comune: test delle urine positivo ai leucociti. Come con altri inibitori della HMG-CoA riduttasi, in pazienti trattati con atorvastatina sono stati segnalati aumenti delle transaminasi sieriche. Questi aumenti sono stati di solito lievi e transitori e non hanno richiesto la sospensione del trattamento. Aumenti clinicamente importanti (> 3 volte il limite normale superiore) delle transaminasi sieriche sono stati osservati nello 0,8% dei pazienti trattati con atorvastatina. Questi aumenti sono risultati dose-dipendenti e reversibili in tutti i pazienti. Negli studi clinici sono stati osservati livelli elevati di creatinfosfochinasi (CPK) oltre 3 volte il limite normale superiore nel 2,5% dei pazienti trattati con atorvastatina, in modo simile ad altri inibitori della HMG-CoA riduttasi. Nello 0,4% dei pazienti trattati con atorvastatina sono stati osservati livelli oltre 10 volte il limite superiore della norma. Popolazione pediatrica. I pazienti pediatrici di eta' compresa tra 10 e 17 anni trattati con atorvastatina avevano un profilo di eventi avversi generalmente simile a quello dei pazienti trattati con placebo, gli eventi avversi piu' comunemente osservati in entrambi i gruppi, indipendentemente dalla valutazione di causalita', sono state le infezioni. In uno studio di 3 anni basato sulla valutazione della maturazione e dello sviluppo complessivi, sulla valutazione della scala di Tanner e sulla misurazione dell'altezza e del peso, non e' stato osservato nessun effetto clinicamente significativo sulla crescita e sulla maturazione sessuale. Il profilo di sicurezza e tollerabilita' nei pazienti pediatrici era simile al profilo di sicurezza noto di atorvastatina nei pazienti adulti. Il database di sicurezza clinica include dati di sicurezza per 520 pazienti pediatrici trattati con atorvastatina, tra cui 7 pazienti di eta' <6 anni, 121 pazienti di eta' compresa tra 6 e 9 e 392 pazienti di eta' compresa tra 10 e 17 anni. Sulla base dei dati disponibili, la frequenza, il tipo e la gravita' delle reazioni avverse nei bambini sono simili agli adulti. I seguenti eventi avversi sono stati segnalati con l'uso di statine: disfunzione sessuale; depressione; casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, in particolare nella terapia a lungo termine. Diabete Mellito: la frequenza dipendera' dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno >= 5.6 mmol/L, BMI>30 kg/m^2, trigliceridi elevati, storia di ipertensione). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-re azione-avversa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Donne in eta' fertile. Le donne in eta' fertile devono impiegare idonee misure contraccettive durante il trattamento. Gravidanza. Il medicinale e' controindicato in gravidanza. La sicurezza in gravidanza non e' stata stabilita. Non sono stati eseguiti studi clinici controllati con atorvastatina in gravidanza. Sono stati riferiti rari casi di anomalie congenite in seguito ad esposizione intrauterina a inibitori della HMG-CoA riduttasi. Gli studi sull'animale hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Il trattamento della madre con atorvastatina puo' ridurre i livelli fetali di mevalonato che e' un precursore della biosintesi del colesterolo. L'aterosclerosi e' un processo cronico, e di solito l'interruzione di medicinali antilipidici durante la gravidanza ha scarso impatto sui rischi a lungo termine associati all'ipercolesterolemia primaria. Per queste ragioni il farmaco non deve essere utilizzato in donne in gravidanza, che cercano una gravidanza o che sospettano una gravidanza. Il trattamento con il medicinale deve essere sospeso per tutta la durata della gravidanza o fino a che non sia stato stabilito che la donna non e' in gravidanza. Allattamento. Non e' noto se l'atorvastatina o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno. Nel ratto le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono simili a quelle riscontrate nel latte materno. A causa delle possibili reazioni avverse gravi, le donne che assumono il medicinale non devono allattare. Il farmaco e' controindicato durante l'allattamento. Fertilita'. Negli studi nell'animale atorvastatina non ha avuto alcun effetto sulla fertilita' maschile o femminile.
INDICAZIONI
Ipercolesterolemia. Il medicinale e' indicato in aggiunta alla dieta per ridurre i livelli elevati di colesterolo totale, LDL-colesterolo, apolipoproteina B, e trigliceridi in pazienti adulti, adolescenti e bambini di eta' superiore ai 10 anni con ipercolesterolemia primaria inclusa ipercolesterolemia familiare (variante eterozigote), iperlipemia mista (corrispondente ai Tipi IIa e IIb della classificazione di Fredrickson) quando la risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche e' inadeguata. Il farmaco e' anche indicato per ridurre il colesterolo totale e il colesterolo LDL in soggetti adulti con ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad esempio LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili. Prevenzione di una malattia cardiovascolare. La prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti adulti ad alto rischio per un primo evento cardiovascolare, in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio.
INTERAZIONI
Effetto dei medicinali co-somministrati sull'atorvastatina. L'atorvastatina vienemetabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4) ed e' un substrato dei trasportatori epatici, polipeptide organico trasportatore di anioni 1B1(OATP1B1) e del trasportatore 1B3 (OATP1B3). I metaboliti dell'atorvastatina sono substrati di OATP1B1. L'atorvastatina e' anche identificata come substrato della proteina di resistenza multi-farmaco 1 (MDR1) e della proteina di resistenza del cancro al seno (BCRP), che puo' limitare l'assorbimento intestinale e la clearance biliare di atorvastatina. La somministrazione concomitante di medicinali che inibiscono CYP3A4 o trasportano proteine puo' portare ad un aumento delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina ed un aumento del rischio di miopatia. Il rischio puo' essere aumentato anche dalla somministrazione concomitante di atorvastatina con altri medicinali che possono potenzialmente indurre miopatia, quali i derivati dell'acido fibrico ed ezetimibe. Inibitori del CYP3A4. E' stato dimostrato che i potenti inibitori di CYP3A4 portano ad aumenti marcati delle concentrazioni di atorvastatina. Se possibile, la somministrazione concomitante di potenti inibitori di CYP3A4 (ad es. ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo, alcuni antivirali usati nel trattamento dell'HCV (ad es. elbasvir/grazoprevir) e inibitori della proteasi dell'HIV inclusi ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, ecc.) deve essere evitata. Nei casi in cui la somministrazione concomitante di questi medicinali con atorvastatina non possa essere evitata devono essere prese in considerazione dosi iniziali e massime piu' basse di atorvastatina e si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico del paziente. Gli inibitori moderati di CYP3A4 (ad es. eritromicina, diltiazem, verapamil e fluconazolo) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. E' stato osservato un aumento del rischio di miopatia con l'uso di eritromicina in associazione con le statine. Non sono stati condotti studi di interazione che hanno valutato gli effetti di amiodarone o verapamil su atorvastatina. E' noto che sia amiodarone e verapamil inibiscono l'attivita' di CYP3A4 e la somministrazione concomitante con atorvastatina puo' causare un aumento dell'esposizione ad atorvastatina. Pertanto, deve essere presa in considerazione una dose massima piu' bassa di atorvastatina e si raccomanda il monitoraggio clinico appropriato del paziente quando questa viene utilizzata in concomitanza con gli inibitori moderati di CYP3A4. Si raccomanda il monitoraggio clinico appropriato dopo l'inizio o in seguito agli aggiustamenti della dose dell'inibitore. Induttori di CYP3A4. La somministrazione concomitante di atorvastatina con induttori del citocromo P450 3A (ad es. efavirenz, rifampicina, erba di San Giovanni) puo' portare a riduzioni variabili nelle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. A causa del duplice meccanismo di interazione della rifampicina (induzione del citocromo P450 3A e inibizione del trasportatore di ricaptazione epatocita OATP1B1), si raccomanda la somministrazione simultanea di atorvastatina con rifampicina, poiche' la somministrazione ritardata di atorvastatina dopo la somministrazione di rifampicina e' stata associata ad una significativa riduzione nelle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. L'effetto di rifampicina sulle concentrazioni di atorvastatina negli epatociti e' tuttavia ignoto e, se la somministrazione concomitante non puo' essere evitata, l'efficacia nei pazienti deve essere attentamente monitorata. Inibitori del trasporto Gli inibitori delle proteine di trasporto (per es. ciclosporina) possono aumentare l'esposizione sistemica all'atorvastatina. L'effetto di inibizione dei trasportatori di captazione epatica sulle concentrazioni di atorvastatina negli epatociti non e' noto. Se la somministrazione concomitante non puo' essere evitata si raccomanda una riduzione della dose e il monitoraggio clinico dell'efficacia. Gemfibrozil/derivati dell'acido fibrico. L'uso di fibrati da soli e' occasionalmente associato ad eventi correlati ai muscoli, inclusa rabdomiolisi. Il rischio di questi eventi puo' aumentare in caso di uso concomitante di derivati dell'acido fibrico e atorvastatina. Se la somministrazione concomitante non puo' essere evitata, per raggiungere l'obiettivo terapeutico deve essere utilizzata la dose piu' bassa di atorvastatina e i pazienti devono essere adeguatamente monitorati. Ezetimibe. L'uso di ezetimibe da solo e' associato ad eventi correlati ai muscoli, inclusa rabdomiolisi. Il rischio di questi eventi puo' pertanto aumentare con l'uso concomitante di ezemitibe e atorvastatina. Si raccomanda l'appropriato monitoraggio clinico di questi pazienti. Colestipolo. Le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono risultate ridotte (rapporto di concentrazione di atorvastatina: 0,74) quando e' stato somministrato colestipolo insieme a atorvastatina. Tuttavia, gli effetti sui lipidi sono risultati maggiori quando atorvastatina e colestipolo sono stati somministrati contemporaneamente rispetto a quando sono stati somministrati da soli. Acido fusidico. Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, puo' essere aumentata dalla somministrazione concomitante di acido fusidico per via sistemica e statine. Il meccanismo di questa interazione (che sia farmacodinamico o farmacocinetico, o entrambi) e' ancora sconosciuto. Ci sono state segnalazioni di rabdomiolisi (tra cui alcuni decessi) in pazienti trattati con questa combinazione. Se il trattamento con acido fusidico per via sistemica e' necessario, il trattamento con atorvastatina deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Colchicina. Anche se non sono stati condotti studi di interazione con atorvastatina e colchicina, sono stati riportati casi di miopatia con atorvastatina somministrato con colchicina, e devono essere prese precauzioni nel prescrivere atorvastatina con colchicina. Effetti di atorvastatina sui medicinali somministrati in concomitanza. Digossina. In seguito alla somministrazione contemporanea di dosi ripetute di digossina e atorvastatina 10 mg, le concentrazioni plasmatiche della digossina allo stato stazionario sono lievemente aumentate. I pazienti che assumono digossina devono essere controllati in maniera appropriata. Contraccettivi orali La somministrazione contemporanea di atorvastatina e un contraccettivo orale ha determinato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di noretindrone e di etinilestradiolo.
POSOLOGIA
Posologia. Il paziente deve essere posto a dieta standard ipolipidica prima di ricevere il medicinale e deve continuare la dieta durante il trattamento con il farmaco. Il dosaggio deve essere personalizzato tenendo conto dei livelli basali di colesterolo LDL, dell'obiettivo della terapia e della risposta del paziente. La dose iniziale abituale e' 10 mg una volta al giorno. Aggiustamenti del dosaggio devono essere fatti ad intervalli di 4 settimane o piu'. La dose massima e' 80 mg una volta al giorno. Ipercolesterolemia primaria e iperlipemia mista La maggioranza dei pazienti e' controllata con 10 mg del medicinale una volta al giorno. Entro due settimane si osserva una risposta terapeutica e la massima risposta terapeutica e' raggiunta solitamente entro 4 settimane. La risposta si mantiene nel corso del trattamento a lungo termine. Ipercolesterolemia familiare eterozigote. I pazienti devono iniziare con la dose da 10 mg al giorno. Il dosaggio deve essere personalizzato e aggiustato ogni 4 settimane fino a 40 mg al giorno. Successivamente, il dosaggio puo' essere aumentato fino a un massimo di 80 mg al giorno oppure puo' essere somministrato un sequestrante di acidi biliari insieme con 40 mg di atorvastatina una volta al giorno. Ipercolesterolemia familiare omozigote Sono disponibili solo dati limitati. Il dosaggio di atorvastatina in pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote e' compreso tra 10 e 80 mg/die. In questi pazienti atorvastatina deve essere impiegato in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (es. LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili. Prevenzione della malattia cardiovascolare. Negli studi di prevenzione primaria e' stata impiegata la dose di 10 mg/die. Per ottenere i livelli di colesterolo (LDL) previsti dalle attuali linee guida, possono essere necessarie dosi piu' elevate. Danno renale. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose. Compromissione epatica. Il medicinale deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica. Il farmaco e' controindicato in pazienti con malattia epatica in fase attiva. Anziani. L'efficacia e la sicurezza nei pazienti di oltre 70 anni trattati con le dosi raccomandate sono simili a quelle osservate nella popolazione in generale. Popolazione pediatrica. Ipercolesterolemia. L'uso in pediatria deve essere riservato agli specialisti del trattamento dell'iperlipidemia pediatrica e i pazienti devono essere esaminati regolarmente per valutarne i progressi. Per i pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote di eta' pari o superiore a 10 anni, la dose iniziale raccomandata di atorvastatina e' di 10 mg al giorno. La dose puo' essere aumentata a 80 mg al giorno, in base alla risposta e alla tollerabilita'. Le dosi devono essere individualizzate in base all'obiettivo raccomandato della terapia. Gli adattamenti dovrebbero essere effettuati ad intervalli di 4 settimane o piu'. La titolazione della dose a 80 mg al giorno e' supportata dai dati dello studio negli adulti e da dati clinici limitati da studi su bambini con ipercolesterolemia familiare eterozigote. Esistono dati limitati sulla sicurezza e sull'efficacia disponibili nei bambini con ipercolesterolemia familiare eterozigote tra 6 e 10 anni di eta' derivati da studi in aperto. L'atorvastatina non e' indicata nel trattamento di pazienti di eta' inferiore a 10 anni; ma non e' possibile formulare raccomandazioni sulla posologia. Per questa popolazione possono essere piu' appropriate altre forme/dosaggi farmaceutici. Modo di somministrazione. Il medicinale viene somministrato per via orale. Ciascuna dose giornaliera deve essere somministrata in dose singola e puo' essere somministrata in qualunque ora del giorno con o senza cibo. Somministrazione contemporanea con altri medicinali Nei pazienti che assumono gli agenti antivirali antiepatite C elbasvir/grazoprevir in concomitanza con atorvastatina, la dose di atorvastatina non deve superare i 20 mg / die.
PRINCIPI ATTIVI
10 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa contiene 10 mg di atorvastatina come atorvastatina-calcio. 20 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa contiene 20 mg di atorvastatina come atorvastatina-calcio. 40 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 40 mg di atorvastatina come atorvastatina-calcio.

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