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ARIPIPRAZOLO AU*OS 150ML1MG/ML

ARIPIPRAZOLO AU*OS 150ML1MG/ML

AUROBINDO PHARMA ITALIA Srl
minsan: 046053029
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AVVERTENZE
Durante il trattamento antipsicotico, il miglioramento delle condizioni cliniche del paziente puo' richiedere da molti giorni ad alcune settimane. I pazienti devono essere strettamente controllati per l'interoperiodo. Suicidalita': l'insorgenza di comportamento suicidario e' inerente alla malattia psicotica e ai disturbi dell'umore e, in alcuni casi, e' stato riportato subito dopo l'inizio o il passaggio ad un trattamento antipsicotico, incluso il trattamento con aripiprazolo (vedereparagrafo 4.8). Una piu' stretta supervisione dei pazienti ad alto rischio deve accompagnare il trattamento antipsicotico. Alterazioni cardiovascolari: aripiprazolo deve essere usato con cautela in pazienti conmalattia cardiovascolare nota (storia di infarto del miocardio o cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca o anomalie della conduzione), disturbo cerebrovascolare, condizioni che possono predisporre all'ipotensione (disidratazione, ipovolemia e trattamento con medicinali antipertensivi) o ipertensione, inclusa accelerata o maligna. Con l'uso di medicinali antipsicotici sono stati riportati casi di tromboemboliavenosa (TEV). Dato che i pazienti trattati con antipsicotici spesso presentano fattori di rischio acquisiti per la TEV, ogni possibile fattore di rischio per la TEV deve essere identificato prima e durante il trattamento con aripiprazolo e devono essere intraprese misure di prevenzione. Prolungamento dell'intervallo QT: negli studi clinici con aripiprazolo, l'incidenza del prolungamento dell'intervallo QT e' stata paragonabile al placebo. Aripiprazolo deve essere usato con cautela in pazienti con storia familiare di prolungamento dell'intervallo QT (vedere paragrafo 4.8). Discinesia tardiva: in studi clinici della durata di un anno o meno, durante la terapia con aripiprazolo, ci sono state segnalazioni non comuni di discinesia correlata al trattamento. In casodi comparsa di segni e sintomi di discinesia tardiva in pazienti in trattamento con aripiprazolo, si deve considerare la riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi possono peggiorare nel tempo o possono anche manifestarsi dopo lasospensione del trattamento. Altri sintomi extrapiramidali: in studiclinici pediatrici su aripiprazolo sono stati osservati acatisia e parkinsonismo. Se in un paziente che assume aripiprazolo compaiono segnie sintomi di altri sintomi extrapiramidali, una riduzione del dosaggioe un attento monitoraggio clinico devono essere considerati. Sindromeneurolettica maligna (SNM): la SNM e' un complesso di sintomi potenzialmente fatali associato agli antipsicotici. Negli studi clinici sonostati riportati rari casi di SNM durante il trattamento con aripiprazolo. Manifestazioni cliniche della SNM sono iperpiressia, rigidita' muscolare, alterazione dello stato mentale ed evidenze di instabilita' autonomica (polso o pressione arteriosa irregolari, tachicardia, diaforesi o disritmia cardiaca). Ulteriori segni possono includere elevata creatin fosfochinasi, mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta. Tuttavia, sono stati riportati, non necessariamente associatia SNM, elevati livelli di creatin fosfochinasi e rabdomiolisi. Se unpaziente sviluppa segni e sintomi indicativi di SNM, o presenta febbrealta di origine sconosciuta senza ulteriori manifestazioni cliniche di SNM, tutti gli antipsicotici, compreso aripiprazolo, devono essere interrotti. Convulsioni: negli studi clinici sono stati riportati casinon comuni di convulsioni durante il trattamento con aripiprazolo. Quindi, aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con storia di disturbi convulsivi o che mostrano condizioni associate a convulsioni (vedere paragrafo 4.8). Pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza, aumentata mortalita': in tre studi clinici con aripiprazolo (n=938; eta' media: 82,4 anni; range: da 56 a 99 anni), controllativerso placebo, in pazienti anziani con psicosi associata a malattia diAlzheimer, i pazienti trattati con aripiprazolo hanno riportato un aumentato rischio di morte in confronto a quelli che assumevano placebo.La percentuale delle morti nei pazienti trattati con aripiprazolo e'stata del 3,5% in confronto all'1,7% del gruppo placebo. Sebbene le cause delle morti fossero varie, la maggior parte di esse risultarono essere di natura cardiovascolare (per es. infarto del miocardio, morte improvvisa) o infettiva (per es. polmonite) (vedere paragrafo 4.8). Reazioni avverse cerebrovascolari: negli stessi studi sono state riportate reazioni avverse cerebrovascolari (per es. ictus, attacco ischemicotransitorio), inclusi casi ad esito fatale (eta' media: 84 anni; intervallo: da 78 a 88 anni). Complessivamente in questi studi, l'1,3% deipazienti trattati con aripiprazolo ha riportato reazioni avverse cerebrovascolari in confronto allo 0,6% dei pazienti trattati con placebo.Questa differenza non e' risultata statisticamente significativa. Tuttavia, in uno di questi studi, a dose fissa, nei pazienti trattati conaripiprazolo si e' evidenziata una significativa relazione dose-risposta per le reazioni avverse cerebrovascolari (vedere paragrafo 4.8). Aripiprazolo non e' approvato per il trattamento di pazienti con psicosicorrelata alla demenza. Iperglicemia e diabete mellito: in pazienti trattati con antipsicotici atipici, incluso aripiprazolo, e' stata riportata iperglicemia, in alcuni casi estrema ed associata a chetoacidosio coma iperosmolare o morte. Fattori di rischio che possono predisporre i pazienti a gravi complicazioni includono obesita' e storia familiare di diabete. Negli studi clinici con aripiprazolo, non sono state riportate differenze significative nel tasso d'incidenza di reazioni avverse correlate ad iperglicemia (incluso diabete) o in quello di comparsa di valori anormali della glicemia in confronto al placebo. Non sono disponibili stime precise di rischio per reazioni avverse correlatead iperglicemia in pazienti trattati con aripiprazolo e con altri antipsicotici atipici per permettere una comparazione diretta. I pazientitrattati con qualsiasi antipsicotico, incluso aripiprazolo, dovranno essere osservati per la comparsa di segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) ed i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per diabete mellito dovranno essere controllati regolarmente per un peggioramento del controllo glicemico (vedere paragrafo 4.8). Ipersensibilita': reazioni di ipersensibilita', caratterizzate da sintomi allergici, possono verificarsi con aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8). Aumento di peso: l'aumento di peso, dovuto a co-morbidita', uso di antipsicotici noti per causare aumento di peso, stile di vita mal gestito, si osserva comunemente nei pazientischizofrenici e con mania bipolare e puo' condurre a gravi complicazioni.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Psicolettici, altri antipsicotici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
DENOMINAZIONE
ARIPIPRAZOLO AUROBINDO ITALIA 1 MG/ML SOLUZIONE ORALE
ECCIPIENTI
Glicerolo, glicole propilenico, saccarosio, fruttosio, metil-paraidrossibenzoato, propil-paraidrossibenzoato, edetato disodico, acido cloridrico concentrato, sodio idrossido, acqua depurata. Aroma d'arancia contiene: aromi, glicole propilenico, alcool benzilico.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: le reazioni avverse piu' comuni segnalate negli studi clinici controllati con placebo sono state acatisia e nausea, ciascuna delle quali si e' manifestata in piu' del 3% deipazienti trattati con aripiprazolo orale. Elenco delle reazioni avverse: le incidenze delle reazioni avverse al farmaco (ADR) associate allaterapia con aripiprazolo sono elencate di seguito. Il seguente elencosi basa sugli eventi avversi riportati durante gli studi clinici e/ol'uso post-marketing. Tutti gli eventi avversi sono elencati in base alla classificazione per sistemi e organi e per frequenza; molto comune(>=1/10); comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravita'. La frequenza delle reazioni avverse segnalate durante l'uso post-marketing non puo' essere definita poiche' derivanti da segnalazioni spontanee. Di conseguenza, la frequenza di queste reazioni avverse e' stata qualificata come "non nota". Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: leucopenia, neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione allergica (ad es. Reazione anafilattica, angioedema inclusi gonfiore della lingua, edema della lingua, edema facciale, prurito allergicoo orticaria). Patologie endocrine. Non comune: iperprolattinemia, prolattina ematica diminuita; non nota: coma iperosmolare diabetico, chetoacidosi diabetica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diabete mellito; non comune: iperglicemia; non nota: iponatriemia, anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia, ansia, irrequietezza; non comune: depressione, ipersessualita'; non nota: tentativo di suicidio, idea suicida e suicidio compiuto (vedere paragrafo 4.4), giocod'azzardo patologico, disturbi del controllo degli impulsi, alimentazione incontrollata, shopping compulsivo, poriomania, aggressione, agitazione, nervosismo. Patologia del sistema nervoso. Comune: acatisia, disturbi extrapiramidali, tremore, cefalea, sedazione, sonnolenza, capogiri; non comune: discinesia tardiva, distonia, sindrome delle gambe senza riposo; non nota: sindrome, neurolettica, maligna, convulsione dagrande male, sindrome serotoninergica, disturbi del linguaggio. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata; non comune: diplopia, fotofobia; non nota: crisi oculogira. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia; non nota: morte improvvisa inspiegata, torsione di punta, aritmia ventricolare, arresto cardiaco, bradicardia. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione ortostatica; non nota: tromboembolia venosa(incluse embolia polmonare e trombosi venosa profonda), ipertensione,sincope. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: singhiozzo; non nota: polmonite da aspirazione, laringospasmo, spasmo orofaringeo. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi, dispepsia, nausea, ipersecrezione salivare, vomito; non nota: pancreatite, disfagia, diarrea, fastidio addominale, fastidio allo stomaco. Patologie epatobiliari. Non nota: insufficienza epatica, epatite, ittero, alaninaaminotransferasi (alt) aumentata, aspartato aminotransferasi (ast) aumentata, gamma glutamiltransferasi (ggt) aumentata, fosfatasi alcalinaaumentata. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota:eruzione cutanea, reazioni di fotosensibilita', alopecia, iperidrosi,reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: rabdomiolisi, mialgia, rigidita'. Patologie renali e urinarie. Nonnota: incontinenza urinaria, ritenzione urinaria. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Non nota: sindrome da astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6). Patologie dell'apparato riproduttivo e dellamammella. Non nota: priapismo. Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: fatica; non nota: disturbo nella regolazione della temperatura corporea (ad es. Ipotermia, piressia), dolore toracico, edema periferico. Esami diagnostici. Non nota: peso diminuito, guadagno ponderale, alanina aminotransferasi aumentata,aspartato aminotransferasi aumentata, gamma-glutamiltransferasi aumentata, fosfatasi alcalina aumentata, qt prolungato glucosio ematico aumentato, emoglobina glicosilata aumentata, fluttuazione del glucosio ematico, creatinfosfochinasi aumentata. Descrizione di reazioni avverse particolari. Adulti, sintomi extrapiramidali, schizofrenia: in uno studio a lungo termine controllato di 52 settimane, i pazienti trattati con aripiprazolo hanno avuto un'incidenza globalmente inferiore (25,8%)di sintomi extrapiramidali incluso parkinsonismo, acatisia, distonia ediscinesia rispetto a quelli trattati con aloperidolo (57,3%). In unostudio a lungo termine, controllato verso placebo, di 26 settimane, l'incidenza di sintomi extrapiramidali e' stata del 19% per i pazientitrattati con aripiprazolo e del 13,1% per i pazienti trattati con placebo. In un altro studio a lungo termine controllato di 26 settimane, l'incidenza dei sintomi extrapiramidali e' stata del 14,8% per i pazienti trattati con aripiprazolo e del 15,1% per i pazienti trattati con olanzapina. Episodi maniacali nel disturbo bipolare di tipo I: in uno studio controllato di 12 settimane, l'incidenza dei sintomi extrapiramidali e' stata del 23,5% nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 53,3% nei pazienti trattati con aloperidolo. In un altro studio di 12 settimane, l'incidenza dei sintomi extrapiramidali e' stata del 26,6% nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 17,6% in quelli trattati con litio. In uno studio a lungo termine controllato con placebo, nellafase di mantenimento di 26 settimane, l'incidenza dei sintomi extrapiramidali e' stata del 18,2% nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 15,7% nei pazienti trattati con placebo. Acatisia: in studi controllati con placebo, l'incidenza dell'acatisia in altri pazienti psichiatrici e' stata del 12,1% con aripiprazolo e del 3,2% con placebo. Nei pazienti con schizofrenia l'incidenza dell'acatisia e' stata del 6,2% con aripiprazolo e del 3,0% con placebo. Distonia, effetto di classe: sintomi di distonia, contrazioni anormali prolungate di gruppi muscolari, possono manifestarsi in individui sensibili durante i primi giornidi trattamento. Sintomi distonici includono: spasmo dei muscoli del collo, a volte progressivi fino al restringimento della gola, difficolta' a deglutire, difficolta' di respirazione e/o protrusione della lingua.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: non ci sono studi specifici e adeguatamente controllati con aripiprazolo in donne gravide. Sono state riportate anomalie congenite; comunque, non puo' essere stabilita una relazione causale con aripiprazolo. Studi condotti sugli animali non possono escludere una potenziale tossicita' sullo sviluppo (vedere paragrafo 5.3). Le pazienti devono essere informate di riportare al medico se sono in gravidanza o intendano esserlo durante il trattamento con aripiprazolo. Date le insufficienti informazioni sulla sicurezza nell'uomo ed i quesiti emersi dagli studi sulla riproduzione animale, questo medicinale non deve essere usato in gravidanza, a meno che il beneficio atteso non giustifichichiaramente il potenziale rischio per il feto. I neonati esposti agliantipsicotici (incluso aripiprazolo) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse che includono sintomi extrapiramidali e/o da astinenza che potrebbero variare in gravita' e durata in seguito al parto. Si sono verificate segnalazioni di agitazione,ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficolta' respiratoria, odisturbi dell'alimentazione. Di conseguenza, i neonati devono esseremonitorati attentamente (vedere paragrafo 4.8). Allattamento: aripiprazolo/metaboliti sono escreti nel latte materno. Si deve decidere se interrompere l'allattamento al seno o interrompere/asternersi dalla terapia con aripiprazolo, tenendo conto del beneficio dell'allattamento alseno per il bambini e del beneficio della terapia per la donna. Fertilita': aripiprazolo non ha compromesso la fertilita' sulla base dei dati di studi di tossicita' per la riproduzione.
INDICAZIONI
Aripiprazolo Aurobindo Italia e' indicato per il trattamento della schizofrenia negli adulti e negli adolescenti a partire da 15 anni di eta'. Aripiprazolo Aurobindo Italia e' indicato per il trattamento di episodi maniacali di grado da moderato a severo del disturbo bipolare ditipo I e per la prevenzione di un nuovo episodio maniacale negli adulti che hanno avuto prevalentemente episodi maniacali che hanno rispostoal trattamento con aripiprazolo (vedere paragrafo 5.1). AripiprazoloAurobindo Italia e' indicato per il trattamento, fino a 12 settimane,di episodi maniacali di grado da moderato a severo del disturbo bipolare di tipo I negli adolescenti a partire da 13 anni di eta' (vedere paragrafo 5.1).
INTERAZIONI
A causa del suo antagonismo sui recettori alfa1-adrenergici, aripiprazolo puo' potenzialmente aumentare l'effetto di alcuni medicinali antipertensivi. Dato l'effetto primario di aripiprazolo sul sistema nervosocentrale, si deve esercitare cautela quando e' somministrato in combinazione con alcol o con altri medicinali ad azione centrale con reazioni avverse sovrapponibili come la sedazione (vedere paragrafo 4.8). Sideve prestare cautela nel somministrare aripiprazolo contemporaneamente a medicinali noti per causare prolungamento dell'intervallo QT o squilibrio elettrolitico. Possibilita' per altri medicinali di influenzare aripiprazolo: l'H2 antagonista famotidina, un bloccante dell'acidita' gastrica, riduce il tasso di assorbimento di aripiprazolo ma si ritiene che tale effetto non sia clinicamente rilevante. Aripiprazolo e'metabolizzato attraverso diverse vie che coinvolgono gli enzimi CYP2D6e CYP3A4 ma non gli enzimi CYP1A. Di conseguenza, non viene richiestoalcun aggiustamento del dosaggio per i fumatori. Chinidina ed altri inibitori del CYP2D6: in uno studio clinico in soggetti sani, un forteinibitore del CYP2D6 (chinidina) ha aumentato l'AUC di aripiprazolo del 107% mentre la C max e' rimasta invariata. L'AUC e la C max del deidro-aripiprazolo, il metabolita attivo, sono diminuiti rispettivamentedel 32% e del 47%. Nell'eventualita' di somministrazione concomitantedi aripiprazolo e chinidina, il dosaggio di aripiprazolo deve essere diminuito di circa la meta' rispetto al dosaggio prescritto. Ci si aspetta che altri forti inibitori del CYP2D6, come fluoxetina e paroxetina, abbiano effetti simili e per questo si dovranno applicare analoghe riduzioni del dosaggio. Ketoconazolo ed altri inibitori del CYP3A4: inuno studio clinico con soggetti sani, un forte inibitore del CYP3A4 (ketoconazolo) ha aumentato l'AUC e la C max di aripiprazolo rispettivamente del 63% e del 37%. L'AUC e la C max del deidro-aripiprazolo sonoaumentate rispettivamente del 77% e del 43%. Nei metabolizzatori lentidel CYP2D6, l'uso concomitante di forti inibitori del CYP3A4 puo' causare maggiori concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo rispetto a quelle dei metabolizzatori veloci del CYP2D6. Quando si prende in considerazione la somministrazione concomitante di ketoconazolo o di altri forti inibitori di CYP3A4 con aripiprazolo, i potenziali benefici per il paziente devono superare i rischi potenziali. Nell'eventualita' di somministrazione concomitante di ketoconazolo e aripiprazolo, il dosaggio di aripiprazolo deve essere diminuito di circa la meta' rispetto aldosaggio prescritto. Ci si aspetta che altri forti inibitori del CYP3A4, come itraconazolo e gli inibitori della proteasi HIV, abbiano effetti simili e per questo si devono applicare analoghe riduzioni del dosaggio (vedere paragrafo 4.2). A seguito della interruzione della somministrazione dell'inibitore del CYP2D6 o CYP3A4, il dosaggio di aripiprazolo deve essere aumentato fino a raggiungere il livello precedente l'inizio della terapia di combinazione. Quando deboli inibitori del CYP3A4 (per es. diltiazem) o del CYP2D6 (per es. escitalopram) sono usaticontemporaneamente ad aripiprazolo, si possono verificare modesti incrementi delle concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo. Carbamazepina ed altri induttori del CYP3A4: a seguito di somministrazione concomitante di carbamazepina, un forte induttore del CYP3A4, ed aripiprazoloorale in pazienti con schizofrenia o disturbi schizoaffettivi, le medie geometriche della C max e dell'AUC di aripiprazolo sono risultate rispettivamente piu' basse del 68% e del 73%, rispetto a quando aripiprazolo (30 mg) era somministrato da solo. Analogamente, per quanto riguarda deidro-aripiprazolo, le medie geometriche della C max e dell'AUCdopo somministrazione concomitante di carbamazepina sono risultate rispettivamente piu' basse del 69% e del 71%, rispetto a quelle rilevatea seguito del trattamento con aripiprazolo da solo. Il dosaggio di aripiprazolo deve essere raddoppiato in caso di somministrazione concomitante di aripiprazolo e carbamazepina. Ci si puo' aspettare che la somministrazione concomitante di aripiprazolo e altri induttori del CYP3A4(come rifampicina, rifabutina, fenitoina, fenobarbital, primidone, efavirenz, nevirapina ed Erba di San Giovanni) abbiano gli stessi effetti, quindi devono essere effettuati analoghi aumenti del dosaggio. A seguito dell'interruzione dell'uso di forti induttori del CYP3A4, il dosaggio di aripiprazolo deve essere ridotto al dosaggio raccomandato. Valproato e litio: quando litio e valproato sono stati somministrati contemporaneamente ad aripiprazolo, non si sono avute variazioni clinicamente significative delle concentrazioni di aripiprazolo e pertanto nonsono necessari aggiustamenti della dose quando valproato o litio vengono somministrati con aripiprazolo. Possibilita' per aripiprazolo di influenzare altri medicinali: in studi clinici, dosi comprese tra 10 mg/die e 30 mg/die di aripiprazolo non hanno mostrato di avere effetti significativi sul metabolismo dei substrati del CYP2D6 (rapporto destrometorfano/3-metossimorfina), CYP2C9 (warfarin), CYP2C19 (omeprazolo) eCYP3A4 (destrometorfano). Inoltre, aripiprazolo e deidro-aripiprazolonon hanno mostrato di poter potenzialmente alterare l'attivita' metabolica in vitro mediata dal CYP1A2. Percio' si ritiene improbabile chearipiprazolo possa causare interazioni farmacologiche di rilevanza clinica mediate da questi enzimi. Quando aripiprazolo e' stato somministrato contemporaneamente a valproato, litio o lamotrigina, non si sono avute variazioni clinicamente significative delle concentrazioni di questi ultimi. Sindrome serotoninergica: sono stati riportati casi di sindrome serotoninergica in pazienti in trattamento con aripiprazolo, e possibili segni e sintomi di questa condizione possono verificarsi specialmente nei casi di uso concomitante con altri farmaci serotoninergici, quali inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina/inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina e serotonina (SSRI/SNRI), o con altri medicinali che sono noti per aumentare le concentrazioni di aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8).
POSOLOGIA
Posologia adulti, schizofrenia: la dose di partenza raccomandata per Aripiprazolo Aurobindo Italia e' di 10 mg/die o 15 mg/die (cioe' 10 mlo 15 ml di soluzione/die) con una dose di mantenimento di 15 mg/die somministrata una volta al giorno, indipendentemente dai pasti. Aripiprazolo Aurobindo Italia e' efficace ad un dosaggio compreso tra 10 e 30mg/die (cioe' 10 ml o 30 ml di soluzione/die). L'aumento dell'efficacia a dosi maggiori di una dose giornaliera di 15 mg non e' stato dimostrato, sebbene alcuni pazienti possono trarre beneficio da una dose maggiore. La dose massima giornaliera non deve superare i 30 mg. Episodimaniacali nel disturbo bipolare di tipo I: la dose iniziale raccomandata per aripiprazolo e' di 15 mg (cioe' 15 ml di soluzione/die) somministrata una volta al giorno, indipendentemente dai pasti, in monoterapia o in associazione (vedere paragrafo 5.1). Alcuni pazienti possono trarre beneficio da una dose piu' alta. La dose massima giornaliera nondeve superare i 30 mg. Prevenzione delle ricadute di episodi maniacalinel disturbo bipolare di tipo I: per la prevenzione delle ricadute diepisodi maniacali in pazienti che sono stati in trattamento con aripiprazolo in monoterapia o in terapia combinata, continuare la terapia allo stesso dosaggio. Aggiustamenti del dosaggio giornaliero, inclusa la riduzione di dosaggio, devono essere considerati sulla base dello stato clinico del paziente. Popolazione pediatrica, schizofrenia negli adolescenti a partire da 15 anni di eta': la dose raccomandata per aripiprazolo e' di 10 mg/die somministrata una volta al giorno, indipendentemente dai pasti. Il trattamento dovra' essere iniziato con 2 mg (utilizzando aripiprazolo soluzione orale 1 mg/ml) per 2 giorni, titolatoa 5 mg per ulteriori 2 giorni, per raggiungere la dose giornaliera raccomandata di 10 mg. Quando appropriato, i successivi incrementi posologici dovranno essere somministrati con aumenti di 5 mg senza superarela dose massima giornaliera di 30 mg (vedere paragrafo 5.1). Aripiprazolo e' efficace a dosi da 10 mg/die a 30 mg/die. Non e' stata dimostrata una maggior efficacia con dosi piu' alte di una dose giornaliera di10 mg, sebbene singoli pazienti possano trarre beneficio da una dosepiu' alta. L'uso di aripiprazolo non e' raccomandato nei pazienti conschizofrenia al di sotto di 15 anni di eta' a causa di dati di sicurezza ed efficacia insufficienti (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Episodi maniacali nel disturbo bipolare di tipo I negli adolescenti a partire da13 anni di eta': la dose raccomandata per aripiprazolo e' di 10 mg/die somministrata una volta al giorno, indipendentemente dai pasti. Il trattamento deve essere iniziato con 2 mg (utilizzando aripiprazolo soluzione orale 1 mg/ml) per 2 giorni, titolato a 5 mg per ulteriori 2 giorni, per raggiungere la dose giornaliera raccomandata di 10 mg. La durata del trattamento deve essere la minima necessaria per il controllodei sintomi e non deve eccedere le 12 settimane. Con dosi piu' alte della dose giornaliera di 10 mg, non e' stata dimostrata una maggiore efficacia, e una dose giornaliera di 30 mg e' associata con una incidenza sostanzialmente maggiore di reazioni avverse significative, inclusieventi correlati a sintomi extrapiramidali, sonnolenza, fatica e aumento di peso (vedere paragrafo 4.8). Dosi piu' alte di 10 mg/die devonopertanto essere usate solo in casi eccezionali e sotto un attento monitoraggio clinico (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1). I pazienti piu' giovani sono a rischio aumentato di riportare eventi avversi associaticon aripiprazolo. Percio', aripiprazolo non e' raccomandato per l'usoin pazienti al di sotto di 13 anni di eta' (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Irritabilita' associata a disturbo autistico: la sicurezza e l'efficacia di aripiprazolo nei bambini e adolescenti al di sotto di 18 annidi eta' non sono state ancora stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1, ma non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Tic associati alla sindrome diTourette: la sicurezza e l'efficacia di Aripiprazolo Aurobindo Italianei bambini e negli adolescenti di eta' compresa tra 6 e 18 anni nonsono state ancora stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1, ma non puo' essere fatta alcuna raccomandazioneriguardante una posologia. Popolazioni speciali, compromissione epatica: non viene richiesto alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienticon compromissione epatica da lieve a moderata. In pazienti con compromissione epatica grave, i dati disponibili non sono sufficienti per stabilire delle raccomandazioni. In tali pazienti, il dosaggio dovra' essere gestito con cautela. Comunque, la dose massima giornaliera di 30mg deve essere usata con cautela in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafo 5.2). Danno renale: non viene richiesto alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti con danno renale. Anziani: la sicurezza e l'efficacia di aripiprazolo nel trattamento della schizofrenia o degli episodi maniacali nel disturbo bipolare di tipo I in pazienti con 65 anni di eta' ed oltre non e' stata stabilita. Data la maggiore sensibilita' di questa popolazione, quando le condizioni cliniche lo permettono, deve essere considerato un dosaggio di partenza piu'basso (vedere paragrafo 4.4). Sesso: non viene richiesto alcun aggiustamento del dosaggio per pazienti di sesso femminile, in confronto a quelli di sesso maschile (vedere paragrafo 5.2). Stato di fumatore: inaccordo alla via metabolica di aripiprazolo non viene richiesto alcunaggiustamento del dosaggio per i fumatori (vedere paragrafo 4.5). Aggiustamenti posologici dovuti alle interazioni: quando aripiprazolo viene somministrato contemporaneamente a forti inibitori del CYP3A4 o CYP2D6, il dosaggio di aripiprazolo deve essere ridotto. Quando l'inibitore del CYP3A4 o CYP2D6 viene eliminato dalla terapia di combinazione, allora il dosaggio di aripiprazolo deve essere aumentato (vedere paragrafo 4.5). Quando aripiprazolo viene somministrato contemporaneamente ad un forte induttore del CYP3A4, il dosaggio di aripiprazolo deve essere aumentato. Quando l'induttore del CYP3A4 viene eliminato dalla terapia di combinazione, allora il dosaggio di aripiprazolo deve essere ridotto a quello raccomandato (vedere paragrafo 4.5). Modo di somministrazione: Aripiprazolo Aurobindo Italia soluzione orale e' per uso orale. Le compresse orodispersibili o la soluzione orale possono essere usate come alternativa all'aripiprazolo in compresse nei pazienti che hanno difficolta' a deglutire le compresse di aripiprazolo (vedere paragrafo 5.2).
PRINCIPI ATTIVI
Ogni ml contiene 1 mg di aripiprazolo. Eccipienti con effetti noti (per ml): fruttosio 200 mg, saccarosio 400 mg, metil-paraidrossibenzoato1,8 mg, propil-paraidrossibenzoato 0,2 mg, glicole propilenico 53 mg econtiene 0,3 mg di alcool benzilico. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

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